Silvio Berlusconi ora esprime dubbi su Giorgia Meloni premier, come riporta anche l’Ansa. La coalizione, in vantaggio nei sondaggi, si sta perdendo da giorni su polemiche veramente incredibili. Rischiando di minarne l’unità e – forse – anche l’eventuale successo elettorale a settembre.

Berlusconi: “Meloni è una forza, ma come premier spaventerebbe i moderati”

Berlusconi era stato già gelido ieri mattina, quando sulla Meloni premier aveva espresso posizioni genericamente tiepide: “È un tema che non mi appassiona”, aveva detto il Cavaliere. Poi, ripreso anche da Repubblica e Messaggero, avrebbe lanciato una stoccata peggiore. Con il leader di FdI candidato a Palazzo Chigi “la coalizione rischierebbe di perdere”, perché spaventerebbe l’elettorato moderato. Sul tema dei tre alleati, in questo momento, pare più plausibile pensare a un asse Lega-Forza Italia, piuttosto che a una vicinanza al partito di Giorgia Meloni di entrambi. E le indiscrezioni raccolte da Dagospia in questo senso sono piuttosto interessanti. Gli altri due leader starebbero cercando, in questo momento, di limitare la portata di FdI. In particolare, per Berlusconi, sarebbe importante decidere il premier tramite l’assemblea dei parlamentari eletti e non farlo “proclamare” dal partito con più voti. Il che, in effetti, difficilmente potrebbe essere vista come una proposta “pro-Meloni”, dal momento che fino alle scorse elezioni non si è mai discussa né complicata una regola semplicissima: il partito che prende più voti esprime il candidato presidente del Consiglio.

Oggi vertice dei tre leader

Oggi Berlusconi, Meloni e Salvini si incontreranno per scogliere il nodo. Che non trovino un accordo è piuttosto difficile. Ma al tempo stesso sconvolge che sia iniziata una discussione tanto paradossale tra le parti di una coalizione che, si votasse oggi, vincerebbe la tornata. In ogni caso, il dubbio che il “gruppo” stia facendo di tutto per perderla, quella tornata, a noi è venuto già diversi mesi fa. E sembra che la politica attuata dai tre partiti stia confermando tali perplessità. Vedremo cosa accadrà, ma due mesi non sono tantissimi.

Ma secondo i sondaggi Giorgia Meloni da sola ha più voti di Salvini e Berlusconi insieme

In vista del 25 settembre, giorno in cui gli italiani sono chiamati alle urne, dopo la caduta del governo di cinque giorni fa, iniziano i sondaggi. Che il centrodestra sia favorito è dato per scontato, lo dicono tutte le rilevazioni: dal 44,5% (Swg per La7), quasi al 50% (48,6% per Tecné-Dire). Ma non solo, secondo il Corriere, il partito di Meloni adesso è primo secondo tutti gli istituti. Che sia l’azionista di maggioranza non si discute, il problema è in che misura.

Perché spesso il partito di Meloni vale più della somma degli alleati-concorrenti uniti

Nel sondaggio Swg/La7 FdI è al 25%, contro il 12,4 della Lega e il 7,1 di FI. Per YouTrend/SkyTg24 è al 23,8%, contro il 13,4 e l’8,3 dei soci. Pure nella rilevazione di Alessandra Ghisleri per La Stampa FdI supera la somma degli alleati: 23,5 contro 14 e 7,7%. Ma è anche vero che a sessanta giorni dal voto si pensa anche ai responsabili di questa crirsi: Conte (65%), Salvini (58,5%), Grillo (53,5%), Berlusconi (52,9%), Di Maio (46,9%) vengono indicati come i maggiori portatori di “colpe”. Come scrive la sondaggista Alessandra Ghisleri su La Stampa, riportando EuromediaResearch, il 61,8% degli intervistati non si dichiara contento della fine dell’esperienza del governo Draghi, e tra di loro troviamo il 63,2% degli elettori di Forza Italia e il 51,1% di quelli della Lega. Enrico Letta si divide tra l’avere avuto delle colpe e non aver avuto nessun ruolo. La presidente di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, invece, ha riscosso un certo successo mostrandosi "testimone" di quanto stava accadendo e perseguendo il suo obiettivo di sempre, cioè andare al voto il prima possibile. Tutto questo è rilevato nelle intenzioni di voto “a caldo” nel post crisi di governo. Per Fratelli d’Italia un +1,5% in una settimana, mentre i suoi alleati pagano il prezzo del momento con un -0,9% per Forza Italia e un –0,6% per la Lega. Sull’altro fronte il Partito democratico, guidato dal segretario Enrico Letta, guadagna un punto percentuale (22,8%), Azione di Carlo Calenda lo 0,6% (5,1%), e Italia Viva di Matteo Renzi lo 0,5% (3,1%).

Anche gli altri sondaggi confermano

A tallonare Meloni, (23,5%) il Pd che va dal 22,5 di Quorum/YouTrend al 23,2 di Swg/La7. Risulta chiaro quindi che sarà l'asse portante della coalizione avversaria. Ma con quali alleati? Il Movimento 5 Stelle continua a perdere consensi, tra il 9,4 e il 10,1% e qui la rottura è data per acquisita. Il principale interlocutore del Pd è Carlo Calenda. Azione/+Europa è il partito che può dare di più per i sondaggi: dal 4,8 al 6%. (PrimatoNazionale/Huffingtonpost) Seguici sul nostro canale Youtube 41esimoparallelo Segui il nostro canale Google News 41esimoparallelo Attiva le notifiche su 41esimoparallelo.it
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