Stefano De Martino dice la sua sul caso Blanco esploso al Festival di Sanremo. Il conduttore ha detto che il delirio del cantante è stato gestito con fin troppa diplomazia e che Amadeus ha mantenuto fin troppo la calma. Vediamo nel dettaglio le sue dichiarazioni.

Le parole di Stefano De Martino

"Credo sia stato fin troppo diplomatico, poteva essere anche meno delicato e poteva usare meno tatto con Blanco, ne aveva diritto": con queste parole Stefano De Martino in diretta su Fanpage.it ha commentato l'episodio che ha visto Blanco protagonista.

C'è differenza tra quello che è successo tra Bugo e Morgan e quello che è successo ieri con Blanco. Sottrarsi a una esibizione, come hanno fatto Bugo e Morgan, è invalidante direttamente per l'artista e reca un danno più limitato rispetto allo spettacolo. Quello che invece ha fatto Blanco, ha avuto ripercussioni enormi sul lavoro di tutti per tutto il resto dello spettacolo.

Gianni Morandi, dopo l'episodio, ha aiutato i tecnici e gli addetti ai lavori a ripulire il palco. Fantastico, non so cosa sia successo lì dietro, ma lui è una delle persone che ha inventato la tv in Italia. Ha scritto, come Baudo e Bongiorno, le pagine della tv. Non credo abbia avuto suggerimenti, vederlo con la scopa è stato un insegnamento, ha sdrammatizzato così, sembrava il papà che riordinava la cameretta dei figli. Morandi con la scopa entrerà nella storia delle immagini della tv", il commento di De Martino.

In diretta sul profilo Instagram di Fanpage.it il conduttore televisivo ha fatto i suoi complimenti ad Amadeus: "È banale dire che Sanremo è sempre Sanremo, Amadeus ha fatto un lavoro incredibile negli ultimi anni. Viviamo in un'atmosfera costante, fatta di annunci e novità, ha riunito tantissime persone davanti alla tv. Ha riunito anche molte generazioni diverse, è quella la vittoria più grande.

Persone di varie età riunirsi davanti all'unico evento televisivo italiano che ci rimane". Sanremo è il sogno di ogni conduttore, Stefano De Martino però si è dichiarato non pronto per affrontare l'Ariston: "È un'occasione che capita a chi ha qualche capello in bianco in più. Io ne ho pochi, penso ci voglia tempo. Mi servirebbe un team di supporto, mi sento un esordiente e non è falsa modestia. Il mio passo è da maratoneta".

"Fare Sanremo sarebbe un boost troppo grande. Come nel tennis, dove c'è una classifica mondiale, io non mi sento al 140esimo posto ma nemmeno tra i primi 10. L'importante è sapere dove si sta. Guardare Sanremo per me è come un aspirante allenatore che guarda i mondiali di calcio, è questo l'esempio. Faccio il mio Fantasanremo nella testa ed è divertentissimo perché, poi, dal divano siamo tutti bravissimi".
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