Addio Antonio Skármeta, l'autore de "Il Postino" che ispirò Troisi
San Giorgio a Cremano e il mondo intero ricordano con affetto e gratitudine lo scrittore
Antonio Skármeta, celebre scrittore cileno e autore del romanzo che ispirò il film "Il Postino", è morto all'età di 80 anni. Il suo nome rimarrà per sempre legato al successo internazionale del libro "Il Postino di Neruda", un'opera che non solo ha toccato il cuore di milioni di lettori, ma ha anche ispirato il film che segnò l'ultima, toccante interpretazione di Massimo Troisi, morto poco dopo la fine delle riprese.
La notizia della scomparsa di Skármeta è stata confermata dall'Università del Cile, suscitando un'ondata di cordoglio in tutto il mondo. Il suo libro, tradotto in oltre 20 lingue, ha lasciato un segno indelebile nella cultura letteraria e cinematografica internazionale, con particolare eco in Italia, dove il film "Il Postino" è divenuto un vero e proprio cult.
Il legame tra Antonio Skármeta e Massimo Troisi
Antonio Skármeta e Massimo Troisi condivisero un legame speciale, basato sull'amore per la letteratura e per l'arte cinematografica. Fu Troisi a innamorarsi profondamente del romanzo "Ardente pazienza", scritto da Skármeta nel 1985, tanto da volerlo portare sul grande schermo. Da quel libro nacque "Il Postino", film diretto da Michael Radford, che segnò l'ultima interpretazione dell'attore napoletano.
Troisi, nonostante i gravi problemi di salute, riuscì a completare il film, che fu poi distribuito in tutto il mondo e ricevette numerosi riconoscimenti. Skármeta, in una toccante intervista rilasciata qualche anno prima della sua morte, aveva dichiarato: "Penso sempre a Massimo Troisi. Tutti i giorni. Mi manca molto. Ma so che mi è vicino".
Un'opera immortale e un'amicizia sincera
Skármeta ricordava con grande affetto l'incontro con Troisi nel 1993, quando fu invitato a casa dell'attore a Roma. Quell'incontro segnò l'inizio di una collaborazione intensa e profonda tra i due. Il produttore del film, Mario Cecchi Gori, aveva suggerito a Skármeta di convincere Troisi a cambiare il finale de "Il Postino", evitando la morte del protagonista Mario Ruoppolo per poter realizzare un eventuale sequel.
"Ma Troisi non accettò," raccontò Skármeta, "Capiva che la morte di Mario era parte essenziale della bellezza del racconto. Anche il regista Radford fu d'accordo, e la salute di Massimo non consentiva di cambiare direzione." Il rispetto che Troisi dimostrò per l'opera originale, mantenendo intatta la sua anima, colpì profondamente lo scrittore cileno.
"Massimo realizzò un'opera incredibile. Mai avevo visto tanta anima, grazia, originalità e eroismo nel girare un film, nonostante stesse molto male. Fu il suo miracolo," concluse Skármeta. Le loro conversazioni spaziavano dalla letteratura al calcio, dalle macchine alle donne, dimostrando che tra loro non c'era solo un legame professionale, ma una sincera amicizia.
L'omaggio di San Giorgio a Cremano a Skármeta e Troisi
Anche San Giorgio a Cremano, città natale di Massimo Troisi, ha voluto rendere omaggio allo scrittore cileno. Il sindaco Giorgio Zinno ha espresso il cordoglio della comunità locale in un messaggio toccante: "Cari concittadini, anche la nostra città piange la morte di Antonio Skármeta. Il suo libro, 'Ardente pazienza', ispirò il nostro concittadino più illustre, Massimo Troisi. Skármeta visitò San Giorgio a Cremano qualche anno fa e rese omaggio alla tomba di Massimo. Lo ricordiamo con affetto e gratitudine."
Questo tributo mette in luce l'importanza di Skármeta non solo come autore di successo, ma anche come persona di grande umanità e sensibilità.
Un'eredità che vive per sempre
Con la scomparsa di Antonio Skármeta, il mondo perde uno degli autori più influenti della letteratura contemporanea, ma il suo lavoro continuerà a vivere attraverso i suoi libri e il film che ha segnato una generazione. "Il Postino" rimane un simbolo di poesia, amicizia e arte, e il nome di Skármeta resterà legato per sempre a quello di Massimo Troisi.
L'eredità di entrambi sarà tramandata attraverso il loro contributo alla cultura, mantenendo viva la loro memoria nelle future generazioni.