Giulia Cecchettin, le ultime ore di vita: «La mail alle 17.15»
Giulia Cecchettin, la giovane vittima del femminicidio da parte di Filippo Turetta, era una studentessa modello, scrupolosa e appassionata di disegno. La professoressa Silvia Todros, docente di Meccaniche dei materiali presso l'Università di Padova, ha raccontato che Giulia era una studentessa determinata che rispettava tutte le scadenze.
L'ultimo contatto tra la docente e Giulia è avvenuto il 11 novembre, lo stesso giorno del tragico evento. Giulia aveva inviato la versione finale della sua tesi sulla meccanica dei materiali, che riguardava i biomateriali utilizzati nei dispositivi protesici. La professoressa ha sottolineato che Giulia aveva superato tutti gli step richiesti in modo puntuale e determinato.
Filippo Turetta, l'ex fidanzato di Giulia, voleva farla rallentare negli studi, ma la giovane non ha ceduto alla pressione. La sua tesi, una compilativa sui biomateriali per dispositivi protesici, era completa e pronta per la consegna. Giulia aveva tutto il diritto di ottenere la laurea, e la professoressa Todros ha dichiarato che non si tratta di una laurea simbolica, ma di un riconoscimento concreto dei suoi studi.
La passione di Giulia Cecchettin
per il disegno emerge anche dai suoi profili social, dove pubblicava regolarmente storie a fumetti, sketch e disegni. Dopo la laurea, aveva il sogno di abbandonare l'università per diventare una disegnatrice di storie per bambini.
La rettrice dell'Università di Padova ha annunciato che Giulia Cecchettin avrà la sua laurea postuma in Ingegneria, e si terrà una cerimonia quando la famiglia sarà pronta. La giovane aveva completato gli studi e aveva solo la discussione della tesi come formalità rimasta.
Giulia Cecchettin, il testimone della lite nel parcheggio chiamò il 112 ma nessuna pattuglia arrivò
Nella sera di sabato 11 novembre, durante la lite tra Giulia Cecchettin e Filippo Turetta, un testimone ha chiamato i carabinieri per segnalare l'alterco, ma sorprendentemente non è intervenuta nessuna pattuglia. Questo particolare emerge da fonti vicine all'inchiesta.
Contrariamente alle aspettative, l'ordinanza emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari (Gip) non contiene alcuna menzione riguardo a un intervento delle forze dell'ordine in risposta alla segnalazione del testimone avvenuta quella sera.
Il giovane aveva contattato il 112 alle 23:18, riferendo di aver udito le urla "Mi fai male" e di aver assistito a un uomo che calciava violentemente la giovane a terra. Tuttavia, il testimone non è riuscito a rilevare la targa dell'auto coinvolta nell'incidente. Continua a leggere qui