Denise Pipitone
Denise Pipitone

Maria Angioni, ex pubblico ministero coinvolta nelle indagini sul caso Denise Pipitone, è stata condannata dal Tribunale di Marsala (Trapani) a quattro mesi di reclusione, pena sospesa, per diffamazione nei confronti di Vincenzo Tumbiolo, ex ispettore di polizia. La vicenda è legata a dichiarazioni rilasciate durante una trasmissione televisiva, che hanno suscitato polemiche e acceso il dibattito su libertà di parola e critica.

Le accuse di diffamazione e la frase incriminata

Secondo la sentenza, Maria Angioni avrebbe diffamato Vincenzo Tumbiolo, ex membro del Commissariato di Mazara del Vallo, facendo riferimento a lui e ad altri due investigatori con l’espressione: «Bisognerebbe fare una chiacchierata con questi qua». La frase, pronunciata in un contesto televisivo, è stata ritenuta diffamatoria nei confronti delle forze dell’ordine incaricate di indagare sulla scomparsa di Denise Pipitone, avvenuta nel 2004.

L’accusa sostiene che tali parole, pur non esplicitamente offensive, abbiano gettato discredito sul lavoro dell’ispettore e dei suoi colleghi, contribuendo a minare la loro reputazione professionale.

La difesa dell’ex PM Maria Angioni

Gli avvocati della dottoressa Angioni, Stefano Giordano e Giovan Battista Lauricella, hanno contestato la decisione del tribunale, definendola una «sentenza annunciata».

Secondo il legale Giordano:

«La frase pronunciata non conteneva alcuna carica offensiva. Si tratta di un processo alle intenzioni e al diritto di critica, che dovrebbe essere garantito in ogni Stato di diritto. In questo caso, però, si è voluto proteggere figure considerate intoccabili».

La difesa ha inoltre sottolineato come la condanna rappresenti un capitolo di un più ampio attacco contro Maria Angioni, descrivendola come un “capro espiatorio”. Gli avvocati hanno già annunciato l’intenzione di impugnare la sentenza in appello, confidando che la Corte possa ribaltare la decisione.

Un caso controverso che riaccende i riflettori su Denise Pipitone

La condanna di Maria Angioni riporta al centro dell’attenzione il caso Pipitone, uno dei più enigmatici e mediatici casi di scomparsa in Italia. L’ex PM aveva avuto un ruolo cruciale durante le indagini iniziali e, negli anni, ha continuato a esprimersi pubblicamente sulla vicenda, attirando critiche e controversie.

La vicenda giudiziaria attuale non riguarda il merito delle indagini su Denise, ma mette in evidenza le tensioni e i contrasti sorti all'interno del sistema giudiziario e investigativo.

La condanna per diffamazione di Maria Angioni è un capitolo che solleva interrogativi sul confine tra libertà di espressione e rispetto per le istituzioni. Mentre la difesa punta a ribaltare la sentenza in appello, il caso resta emblematico della complessità e delle implicazioni emotive e professionali legate alla vicenda Denise Pipitone.

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