Il governo e l'INPS non hanno ancora fornito chiarimenti su un aspetto importante riguardante il Reddito di Cittadinanza. Ovvero se sarà cancellato a partire da gennaio 2023. Non è ancora chiaro fino a quando sarà possibile presentare domanda per questo sostegno finanziario.

Tuttavia, osservando la normativa vigente, è possibile rispondere con certezza a questa domanda. Per le richieste di Reddito e Pensione di Cittadinanza, lo stop è implicitamente indicato nelle regole che prevedono l'abrogazione del programma alla fine dell'anno.

La buona notizia è che coloro che si trovano in una situazione economica difficile, così come coloro che devono rinnovare il Reddito di Cittadinanza dopo 18 mesi, hanno ancora alcuni mesi di tempo per presentare la domanda all'INPS e beneficiare del sostegno statale fino alla scadenza programmata. La cattiva notizia è che non sarà possibile evitare lo stop alla fine dell'anno. Anche per le domande presentate vicino a tale data, il termine per beneficiare del programma è fissato al 31 dicembre 2023.

La fine delle domande per il Reddito di Cittadinanza avverrà il 1° gennaio 2024, quando verrà introdotto l'Assegno di Inclusione come sostituto. Di fatto, però, lo stop alle domande dovrebbe arrivare qualche giorno prima. Secondo quanto stabilito dal decreto n. 4 del 2019, convertito nella legge n. 26 del 2019, il Reddito di Cittadinanza decorre dal mese successivo a quello in cui viene presentata la domanda.

Pertanto, sembra ragionevole pensare che il termine ultimo per presentare domanda sarà il 30 novembre 2023. Questo modo da poter beneficiare del Reddito di Cittadinanza per almeno un mese (il mese di dicembre).

A partire da gennaio 2024, non ci saranno ulteriori pagamenti del Reddito di Cittadinanza. Come specificato nell'articolo 13 del decreto n. 48 del 2023 (noto come decreto Lavoro), i beneficiari del Reddito e della Pensione di Cittadinanza manterranno il beneficio fino alla sua scadenza naturale, ma non oltre il 31 dicembre 2023. Questo lascia intendere che non ci saranno ulteriori pagamenti dopo tale data.

Quindi, anche se la procedura di domanda per il Reddito di Cittadinanza dovesse rimanere disponibile online dopo il termine del 30 novembre, è probabile che le richieste presentate successivamente saranno respinte.

È importante notare che, al momento, non è ancora arrivata una conferma ufficiale da parte dell'INPS e probabilmente sarà fornita solo in prossimità delle date menzionate. Potrebbero esserci sorprese, ma al momento tutti gli indizi suggeriscono che il 30 novembre sia l'ultimo giorno utile per richiedere il Reddito di Cittadinanza.

Per quanto riguarda il rinnovo del Reddito di Cittadinanza, potrebbe verificarsi che nel 2023 scada il termine di 18 mesi, dopo il quale si perde il diritto al sostegno. In tal caso, la normativa consente al nucleo familiare di presentare una richiesta di rinnovo solo dal mese successivo a quello in cui è effettuato il pagamento della diciottesima mensilità.

Il rinnovo è ancora possibile nel 2023, ma vale quanto detto in precedenza. Saranno ammesse solo le richieste presentate entro il 30 novembre prossimo. Quindi, chi riceve la diciottesima e ultima mensilità a ottobre 2023 avrà la possibilità di richiedere un ulteriore mese di Reddito di Cittadinanza. La domanda di rinnovo potrà essere presentata nei primi giorni di novembre. Questo in modo che a dicembre si possa ricevere il primo pagamento del nuovo corso, anche se sarà l'ultimo visto che il Reddito di Cittadinanza terminerà il 31 dicembre 2022.

Purtroppo, coloro che riceveranno la diciottesima mensilità a novembre non potranno presentare la richiesta di rinnovo prima di dicembre e, come spiegato in precedenza, è inutile farlo poiché non ci saranno pagamenti del Reddito di Cittadinanza dopo il 1° gennaio 2024.

Nel migliore dei casi, solo coloro che soddisfano i requisiti potranno presentare domanda per il nuovo Assegno di Inclusione.

Infine, è importante ricordare che il rinnovo non è consentito quando il Reddito di Cittadinanza decade a causa del completamento dei 18 mesi. Questa restrizione è stata introdotta dalla recente legge di Bilancio. Questa esclude solo i nuclei familiari con minori, disabili o componenti di età superiore ai 60 anni. A differenza della scadenza dopo il pagamento della diciottesima mensilità, in questo caso la decadenza è definitiva e non sono ammesse nuove domande.

[sv slug="seguici"]

Tortoreto in lacrime per Renato Di Remigio: addio a un giovane papà
Roma, a Villa Pamphilj il lago è a secco e la biodiverità a rischio. Oipa: "Alfonsi non ha mantenuto l'impegno"