Teresa stabile uccisa a Samarate
Teresa stabile uccisa a Samarate

Un'altra tragedia familiare si è consumata nel tardo pomeriggio di martedì 15 aprile a Samarate, in provincia di Varese, dove una donna di 57 anni, Teresa Stabile, è stata uccisa a coltellate dal marito, Vincenzo Gerardi, suo coetaneo, nel cortile della casa in cui viveva da sola. La coppia era in fase di separazione, e da tempo, secondo quanto riferito da vicini e conoscenti, viveva in un clima di forte tensione.

L’omicidio si è verificato in via San Giovanni Bosco, a pochi metri dall’abitazione della donna. Gerardi, dopo aver atteso il ritorno della moglie dal lavoro, ha colpito più volte Teresa con un coltello non appena è scesa dall’auto, sotto gli occhi increduli di alcuni familiari, tra cui i genitori della vittima.

L’aggressione brutale: l’uomo ha colpito appena lei è tornata dal lavoro

Erano circa le 19 quando Teresa è rientrata a casa. Il marito era già lì, ad attenderla. Secondo le prime ricostruzioni, non c’è stato nemmeno il tempo di un confronto: Gerardi si è avventato contro di lei e l’ha colpita con un coltello più volte, con una violenza tale da non lasciarle scampo. Le grida hanno attirato l’attenzione dei vicini e dei passanti, che hanno immediatamente allertato i soccorsi.

Sul posto è arrivata un’ambulanza del 118, che ha trasportato d’urgenza la donna all’ospedale di Legnano, ma le ferite erano troppo gravi e Teresa è deceduta poco dopo il ricovero.

Il marito bloccato con il taser dai carabinieri: ora è in caserma

Dopo l’omicidio, Vincenzo Gerardi ha tentato di allontanarsi, ma è stato rintracciato poco dopo in via Torino, dove i carabinieri della compagnia di Busto Arsizio e del reparto operativo di Varese lo hanno bloccato con un taser, per poi accompagnarlo in ospedale per accertamenti. Attualmente si trova detenuto in caserma, in attesa di essere sentito dal magistrato di turno.

Le indagini sono in corso per ricostruire nel dettaglio la dinamica dell’omicidio e soprattutto il movente, anche se al momento la separazione in corso tra i due coniugi sembra essere la causa principale del gesto.

Un dramma familiare annunciato?

Secondo alcune testimonianze raccolte sul posto, la coppia viveva da tempo in una situazione di forte conflittualità. Teresa aveva scelto di andare a vivere da sola nella villetta di famiglia, probabilmente per allontanarsi da un contesto ormai compromesso. Tuttavia, non risultano denunce pregresse per maltrattamenti o atti persecutori, anche se non è escluso che vi fossero tensioni mai denunciate.

Il femminicidio di Teresa Stabile riaccende drammaticamente i riflettori sulla piaga della violenza domestica e sulle vittime di relazioni tossiche. Un’altra donna, una madre, una lavoratrice, è stata uccisa per mano di chi avrebbe dovuto proteggerla, all’interno di un contesto relazionale che si è trasformato in tragedia.

La Procura apre un fascicolo: attesa per l’interrogatorio dell’indagato

La Procura di Busto Arsizio ha aperto un fascicolo per omicidio volontario aggravato, e già nelle prossime ore è previsto l’interrogatorio di garanzia per Gerardi, che al momento si trova in stato di fermo. L’arma del delitto, un coltello da cucina, è stata recuperata e sequestrata.

Il corpo di Teresa è stato trasferito all’istituto di medicina legale per l’autopsia, che verrà eseguita nei prossimi giorni. Solo successivamente la salma potrà essere restituita ai familiari per i funerali.

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