Altavilla, i genitori di Antonella: "Giovanni era un fanatico, l'unico ribelle era Kevin"
La testimonianza a 'Quarto Grado': "L'ultima volta che l'abbiamo sentita era il 4 febbraio"
ALTAVILLA. Nel doloroso racconto a Quarto Grado di Rosalia Licata e Angelo Salomone, genitori di Antonella Salomone, emerge la struggente testimonianza di una famiglia distrutta dalla violenza più estrema.
Dopo aver sentito la loro figlia solo il 4 febbraio, il silenzio ha invaso le loro vite da lunedì in poi. "Si sentivano soli e volevano organizzare gruppi di preghiera, ma io non ero d'accordo", ha rivelato la madre, descrivendo il senso di disagio che aleggiava in casa.
Giovanni era un fanatico e noi lo sapevamo
Ha continuato, sottolineando l'aspetto più oscuro della personalità del marito di Antonella.
Non era un padre esemplare, ma lavorava e non faceva mancare nulla alla famiglia. C'è stata una manipolazione a tutta la famiglia, l'unico ribelle era Kevin, ma quando si è reso conto della situazione, ha iniziato a mandare messaggi ai suoi amici anziché a noi. Vogliamo che venga fuori tutta la verità e che la pena sia certa
Ha ribadito con fermezza Rosalia Licata.
Nel loro tormento, Rosalia e Angelo hanno dovuto fronteggiare l'indicibile: la loro nipote è stata coinvolta nell'orrore della strage. "Ci è crollato il mondo addosso quando nostra nipote è stata indagata", ha rivelato Rosalia, esprimendo il dolore e lo sgomento di fronte a una verità così crudele.
Ora dobbiamo capire cosa è successo senza dimenticarci che ha partecipato al massacro. Non meritiamo questo fango che ci stanno buttando addosso
Massacro Altavilla, verso la perizia psichiatrica su Giovanni Barreca: Roberta Bruzzone collaborerà con lo psichiatra Caputo
Il mistero che circonda la mente di Giovanni Barreca, il principale artefice dell'orrore, si fa sempre più fitto. La decisione del gip Valeria Gioeli di sottoporlo a perizia psichiatrica ha scosso l'opinione pubblica. Lo psichiatra Alberto Caputo, coadiuvato dalla criminologa Roberta Bruzzone, cercherà di svelare gli intricati meandri della mente di Barreca. Mentre gli inquirenti si concentrano sul cellulare della figlia superstite, alla ricerca di risposte che possano gettare luce su un caso tanto oscuro quanto inquietante.
Bruzzone ha già offerto il suo punto di vista
Delineando uno scenario di psicosi familiare e manipolazione. I due complici, Massimo Carandente e Sabrina Fina, conosciuti in famiglia come i "Fratelli di Dio", sono stati indicati come coloro che avrebbero suggerito e partecipato al triplice omicidio, spinti da una furiosa ossessione religiosa.
Mentre Barreca insiste sul suo intento di liberare la famiglia dal male, la giovane superstite rimane al centro di un enigma intricato, incapace di sciogliere il nodo della sua partecipazione o meno agli eventi drammatici della notte fatale.
In questo intricato groviglio di dolore, tragedia e ricerca della verità, la famiglia Salomone cerca giustizia e serenità, mentre il paese intero di Altavilla osserva con orrore e compassione di fronte a una storia che resterà impressa nell'anima di tutti.