Uccisa a 17 anni per un"trapianto sbagliato"

"MAI PIU' COME LISA". Se bastasse a riportarla in vita, se bastasse per far sì che quella giovane vita strappata da una serie di errori potesse sorridere ancora.

Ed invece Lisa non sorride più, nn spera più, non sogna più. La tragedia nella tragedia. Ma Coe si può morire così a 17 anni? E come lo spieghi ad una mamma che aveva acconsentito quell'operazione per salvare definitivamente la ita di sua figlia ed invece proprio quell'operazione gliel'ha portata via per sempre?

Sbagliare è umano, è vero

Ma quando è la vita delle persone a rimetterci no. Quando è la vita di una giovane che ne aveva di strada da fare... Una ragazza che aveva già combattuto, già sofferto e che nonostante tutto ce l'aveva quasi fatta... Come si fa a toglierle, a strapparle così i sogni? Il sogno... quello di poter vivere.

Si, perchè spesso lo sottovalutiamo, sottovalutiamo l'importanza di essere, di vivere... Dando sempre tutto per scontato, quando invece di scontato non vi è proprio nulla se non un maledetto filo al quale siamo attaccati e che all'improvviso potrebbe spezzarsi senza nemmeno sapere il perchè e come.

Proprio come il filo d Lisa, prima la scoperta della malattia, poi le cure e infine il trapianto che doveva mettere fine al suo dramma ed invece ha scritto FINE LISA, ADDIO LISA. Uccisa a 17 anni dopo aver subito un trapianto di midollo all’Ospedale Bambin Gesù di Roma, il più rinomato, il migliore in questi casi.

Chi era Lisa

Si chiamava Elisa Federico, per tutti Lisa. Era nata in Ucraina ed era stata adottata all’età di 5 anni insieme al fratello. Era la figlia di un biologo dell’Istituto superiore di sanità, Maurizio Federico, e di una dirigente del ministero della Cultura, Margherita Eichberg.

Come se la vita non l'avesse già colpita durante l'infanzia, arriva poi la malattia. Era affetta da leucemia benigna ma la malattia era stata definita curabile. Le cose purtroppo non sono andate come sperato. Stando alle dichiarazioni del padre, i medici avrebbero potuto intraprendere strade alternative al trapianto. In seguito all’intervento, il quadro clinico della ragazza ha avuto un significativo peggioramento.

Lisa, il dramma dei 55 giorni in ospedale

La ragazza ha contratto un’infezione che l’ha portata poi alla morte. I genitori della ragazza hanno puntato da subito il dito contro la struttura ospedaliera. La direzione aveva poi fatto sapere di aver fatto tutto il possibile per salvare la vita della ragazza spiegando che la medicina non è infallibile. La Procura ha stabilito che la morte della ragazza poteva essere evitata se i medici avessero adottato le giuste accortezze.

Tra i responsabili della morte di Lisa, Franco Locatelli, primario dell'Ospedale del Bambin Gesù e presidente del Consiglio superiore di sanità dal 2019, INDAGATO PER OMICIDIO COLPOSO insieme agli altri medici del reparto in quanto avrebbero messo in atto un comportamento negligente.

Altro fattore che ha peggiorato la situazione clinica della ragazza è il lungo decorso in ospedale. Lisa Federico è stata ricoverata per cinquantatré giorni. Al centro delle indagini anche la scelta da parte di uno dei medici di un donatore non consanguineo malgrado la disponibilità del fratello della vittima a donare le proprie cellule. (Tag24)

Lisa, esalò l’ultimo respiro dopo due ricoveri presso l’Ospedale Bambino Gesù di Roma.

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