Caso Boccia Sangiuliano, dietro le foto sparite c'è lo zampino di Signorini: "Il grande favore"
Le chat, i segreti, gli scambi. Il conduttore del GF minaccia di querelare Il Fatto Quotidiano
Il 4 agosto 2024, Alfonso Signorini, direttore della rivista Chi e conduttore del Grande Fratello, entra in contatto con il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Tra i due si avvia una conversazione amichevole che svela un retroscena inaspettato: Signorini avrebbe acquistato un servizio fotografico compromettente su Sangiuliano e l'imprenditrice Maria Rosaria Boccia, bloccandone la pubblicazione per evitare scandali.
Le immagini, che secondo le indiscrezioni avrebbero confermato una relazione tra Sangiuliano e Boccia, e la separazione del ministro dalla moglie Federica Corsini, sono state "sottratte" al pubblico grazie all'intervento di Signorini. Il conduttore avrebbe rivelato in una chat: "Ho acquistato il servizio", cercando di proteggere la reputazione del politico. Tuttavia, dopo la pubblicazione di queste notizie da parte de Il Fatto Quotidiano, Signorini ha minacciato di querelare il giornale per diffamazione.
Le dinamiche dello scandalo e il ruolo di Alfonso Signorini
Lo scandalo ha tenuto banco per tutta l'estate 2024, coinvolgendo il ministro Sangiuliano, l’imprenditrice Boccia e il direttore di Chi. La chiave dell’intrigo è stata la sparizione di un servizio fotografico che ritraeva il ministro in momenti privati con la sua "assistente", alimentando voci di separazione. Nonostante le immagini non fossero particolarmente compromettenti, Signorini ha scelto di acquistarle, impedendo che venissero pubblicate su altre testate.
In una serie di chat emerse durante le indagini, Signorini avrebbe riferito a Sangiuliano di aver agito per "amicizia", mentre il ministro, in risposta, accennava a un "grande favore" che avrebbe reso al conduttore in passato. Questo scambio ha fatto sorgere sospetti su un accordo reciproco tra i due. L’imprenditrice Maria Rosaria Boccia, coinvolta nello scandalo, ha chiesto al ministro se dietro questo gesto ci fossero interessi economici, ipotesi smentita dallo stesso Sangiuliano, che ha parlato di un semplice favore personale.
La questione del favore e i legami con il passato
Sangiuliano, interrogato sulla natura del “grande favore”, ha ridimensionato la vicenda, spiegando che si trattava di una cortesia giornalistica. In particolare, ha fatto riferimento a una recensione su un libro di Maria Callas che avrebbe segnalato a Signorini anni prima, quando ancora era direttore del Tg2. Tuttavia, Signorini ha dato un'interpretazione diversa, insinuando che il favore ricevuto riguardasse una promozione del libro di Sangiuliano su Vladimir Putin, pubblicato con grande spazio sulle pagine di Chi.
Questo scambio di favori ha alimentato speculazioni su possibili dinamiche di potere tra i due protagonisti, con Sangiuliano che, in alcuni messaggi, sembrava esprimere gratitudine per il sostegno ricevuto da Signorini. Boccia, in alcune dichiarazioni, ha sollevato l’ipotesi di un ricatto o comunque di un accordo non trasparente tra i due.
Il possibile conflitto d'interessi e la regia di Signorini all'Arena di Verona
Un altro elemento di sospetto riguarda la partecipazione di Alfonso Signorini come regista in due serate speciali della Bohème all’Arena di Verona. Lo spettacolo è stato finanziato dal ministero della Cultura, sollevando dubbi su un possibile conflitto d'interessi, considerando che Sangiuliano era ancora in carica come ministro. Anche in questo caso, però, Signorini ha rigettato le accuse, affermando che il suo coinvolgimento fosse esclusivamente legato alla sua passione per la lirica e che le decisioni artistiche fossero prese dai soprintendenti, senza alcun intervento politico da parte del ministro.
Sangiuliano ha confermato questa versione, dichiarando di non aver avuto alcun ruolo nella selezione di Signorini per la regia. Tuttavia, l’intreccio tra le due vicende ha fatto emergere ulteriori sospetti sulla natura del loro rapporto e sul possibile uso di favori reciproci per ottenere vantaggi personali e professionali.
Maria Rosaria Boccia: "Sono io la vittima"
In un’intervista rilasciata a Luca Telese, Maria Rosaria Boccia ha difeso la sua posizione, dichiarandosi vittima di questa vicenda. Ha affermato che molte delle notizie circolate, tra cui la caricatura satirica di Sangiuliano, siano state interpretate in modo errato o distorto. Boccia ha anche sottolineato che i messaggi tra lei e il ministro, ora al vaglio della magistratura, chiariranno il contesto delle accuse.
Secondo l’imprenditrice, Sangiuliano stesso avrebbe fornito agli inquirenti prove che confermano la sua versione, dimostrando che non c'è stato alcun ricatto. Le chat, in cui il ministro si sarebbe dichiarato "vittima" delle circostanze, sono per Boccia motivo di ritenere che la verità presto verrà alla luce.
Lo scandalo continua
La vicenda, che mescola gossip, politica e interessi economici, resta irrisolta e continua a far discutere. La querela minacciata da Alfonso Signorini contro Il Fatto Quotidiano aggiunge ulteriori ombre sulla vicenda. Resta da chiarire quale sarà l’impatto di questo scandalo sulle carriere dei protagonisti e se emergeranno ulteriori dettagli sulle dinamiche di potere dietro la sparizione delle foto compromettenti.