Covid, in Cina torna l'incubo di nuove varianti: "Mutazioni del virus saranno monitorate tramite rete ospedaliera nazionale"
La Cina ha istituito una rete ospedaliera nazionale per monitorare le mutazioni del virus alla base del Covid-19, dopo aver revocato le restrizioni e i test di massa a inizio dicembre. Lo riferisce il quotidiano edito a Hong Kong "South China Morning Post", ricordando che gli esperti di sanita' pubblica, tra cui l'infettivologo Zhong Nanshan, temono che la nuova ondata epidemica che ha travolto il Paese possa causare l'emersione di nuove varianti.
Per tracciare le possibili mutazioni, il Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie ha istituito una rete di raccolta dati che coinvolge un ospedale in ogni citta' e tre citta' in ogni provincia.
Stando a quanto riferito dal direttore dell'Istituto nazionale per il controllo e la prevenzione delle malattie, Xu Wenbo, ogni ospedale dovrebbe prelevare diversi campioni: 15 dai pazienti presenti negli ambulatori e nei centri di pronto soccorso, 10 dai soggetti affetti da gravi patologie e da tutti i deceduti.
I dati genomici ottenuti dal campionamento saranno caricati nel database nazionale nell'arco di una settimana per l'analisi e il sequenziamento, che permetteranno di determinare la distribuzione di eventuali sottovarianti a rischio emersione nel Paese, ha spiegato Xu.
L'iniziativa non solo permettera' alla Cina di "monitorare in tempo reale la dinamica della trasmissione di Omicron e la proporzione delle sue sottovarianti", ma anche di elaborare "una base scientifica per lo sviluppo di vaccini", ha aggiunto ancora l'esperto.
Negli ultimi tre mesi sono state individuate nel Paese piu' di 130 sottovarianti Omicron, inclusi diversi ceppi BQ.1 e XBB che circolavano negli Stati Uniti, nel Regno Unito e a Singapore gia' a ottobre. Mentre BA5.2 e BF.7 rimangono dominanti in Cina, altrettanto diffusi sono anche i ceppi riconducibili a BQ.1 e XBB, rilevati rispettivamente in nove e tre province. (Agenzia Nova)