Draghi fa marcia indietro. Niente più riaperture ad aprile. C'è un piano di parte della maggioranza per un calendario delle riaperture ad aprile.
Con date sicure per dare certezza agli operatori economici. Ma che si scontra con il fronte "rigorista" del governo Draghi. Che predica calma e attende la discesa della curva dei contagi.
Draghi - Tutto riparte da una data: il 30 aprile
È il giorno in cui scade il decreto primo aprile n. 44 con le restrizioni della zona rossa e arancione che il governo Draghi e il ministro della Sanità Roberto Speranza hanno fortemente voluto.
Draghi - Attualmente ci sono nove regioni in zona rossa e undici in arancione
Sono in vigore la sospensione della zona gialla e lo stop agli spostamenti tra regioni. Tutte misure che in teoria dovrebbero valere fino alla fine di aprile.
Nella pratica l'ultimo decreto Covid
Ha però previsto la possibilità di cambiare verso in quelle regioni in cui il numero dei contagi sotto i centomila abitanti sia sotto controllo e dove le vaccinazioni degli anziani procedano speditamente.
Ma già qui c'è un problema. Perché il decreto prevede che sia una delibera del consiglio dei ministri a decidere le eventuali riaperture (ovvero, in pratica, il ripristino della zona gialla e di quella bianca, magari con limitazioni ulteriori).
Ma c'è già chi dice che per una questione di gerarchia delle fonti di legge la delibera del CdM potrebbe non bastare per prendere decisioni come questa.
In più, ieri Repubblica spiegava che la data giusta potrebbe non essere il 20 ma il 26 aprile, ovvero quattro giorni prima della scadenza naturale del decreto.
Con Rt sotto 1, terapie intensive e reparti ordinari
Sotto i livelli di guardia e soprattutto la fa scia di popolazione sopra i 70 anni messa in sicurezza potrebbero riaprire bar e ristoranti a pranzo (magari con un orario in un primo tempo ridotto fino alle 16).
Non sarebbe certo il ripristino della zona gialla
Ma questo costituirebbe almeno un piccolo segnale nei confronti degli aperturisti. Che potrebbero così accontentarsi del primo passo sulla strada delle riaperture (su cui spingono Lega, Forza Italia e Italia Viva), mentre i rigoristi accetterebbero se rassicurati dal Comitato Tecnico Scientifico sui risultati di due mesi di restrizioni e della campagna vaccinale che per quella data dovrebbe avere raggiunto la quota prefissata delle 500.000 somministrazioni al giorno.
Con un obiettivo comune: riportare tutti i ragazzi in classe, anche quelli delle superiori, per la fine della scuola, almeno un mese prima degli esami di maturità.
Cosa riapre il 20 aprile
La questione riaperture, con Forza Italia che insiste per un tagliando a metà mese, potrebbe finire già giovedì sul tavolo della riunione tra le Regioni e il premier Mario Draghi, nonostante l'argomento centrale dell'incontro sia il Recovery plan e la richiesta di chiarimento arrivata dagli stessi presidenti sul ruolo dei territori.
Non è all'ordine del giorno, ma nessuno esclude che qualche presidente possa tirare fuori l'argomento, come ha fatto capire Luca Zaia rilanciando una vecchia battaglia dei governatori, la modifica dei 21 parametri che compongono il monitoraggio e che determinano l'assegnazione del colore alle Regioni.
"Il decreto prevede zona rossa e arancione fino al 30 aprile secondo parametri che sono superati rispetto alla diagnostica, al sistema di cure e al vaccino che abbiamo oggi. Attendiamo l'incontro con Draghi".
(Today)
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