REDDITO DI CITTADINANZA. Dopo le lavorazioni in anticipo e le ricariche inaspettate arrivate per tutti giorni prima rispetto al calendario ordinario, molti attendono anche per ottobre di conoscere quali saranno esattamente i giorni e gli orari delle ricariche per il reddito di cittadinanza.
Arriverà in anticipo? Molto probabilmente sì, per avere tempo anche di elaborare correttamente gli arretrati e gli importi corrispondenti dell'assegno unico.
Quindi potrebbe riproporsi lo stesso calendario di settembre. Cioè il 10, pagamento per chi rinnova dopo lo stop di 18 mesi; prima ricarica per tutti coloro che lo avevano richiesto il mese scorso e che presto informati dell'esito positivo. Per gli altri ricarica ordinaria che potrebbe essere anticipata al giorno 20, e successivamente integrare con la quota figli per l'assegno unico in pagamento il 27.
Attenzione però perchè il pagamento del 27 per l'assegno figli riguarderà l'arretrato di settembre. Ma visto che a fine settembre è stata pagata solo la mensilità relativa a luglio, per allineare tutti gli pagamenti arretrati le quote di agosto ricaricate sempre a metà mese.
Ma la grande novità è un'altra: aumenti in vista?
Come riporta Trendonline, c'è una grande novità che potrebbe riguardare tutti i percettori del reddito di cittadinanza: è che con la riforma prevista dal governo, come viene anticipato anche dal Corriere della Sera, potrebbero essere introdotte alcune modifiche agli importi.
La zona di residenza
In particolare si parla di aumentare la ricarica, in base alla zona di residenza.
Come è noto infatti il problema si pone visto che gli stessi importi vengono destinati in maniera fissa, come ad esempio la quota affitto di 280 euro, pur non tenendo conto dai prezzi attuali del mercato immobiliare. Ovvio che, per chi vive nelle grandi città, queste somme spesso non sono sufficienti a coprire i costi.
Il costo della vita
Da questo la proposta di adeguare la somma spettante anche in base al costo della vita. Il che potrebbe rappresentare una svolta storica, così come anche rivedere i meccanismi di compatibilità tra reddito di cittadinanza e lavoro.
Si parla, infatti, non solo della possibilità di sospendere il beneficio se si trova lavoro, che è già operativa da un decreto del ministero. Ma mantenere il diritto come integrazione al reddito. Per chi dovesse firmare un contratto per un'occupazione ad esempio di tipo intermittente o part time a tempo determinato. Nel caso questa non risulti sufficiente al sostentamento minimo del nucleo familiare.
In sostanza, nel prossimo futuro, secondo i piani del governo, il reddito di cittadinanza potrebbe diventare sempre più personalizzato in base ai differenti requisiti ed esigenze di ogni richiedente.
Nuove misure a che finalmente potrebbero rendere equo il sussidio minimo, al pari di molti altri paesi europei che già adottano questo tipo di calcolo, evitando le generalizzazioni che penalizzano fortemente alcuni soggetti rispetto ad altri.
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