Nuovo Decreto - L'Italia vuole provare a migliorare la propria economia interna e pensa nuovo decreto Sostegni, che l'Esecutivo ha assicurato sarà pronto entro la fine di aprile.
32 miliardi di euro saranno destinati a potenziare il pacchetto di misure economiche che hanno aiutato le imprese italiane dall'inizio dell'emergenza Covid-19.
Il decreto Sostegni bis sarà diverso dal primo
Il governo Draghi ha promesso i ristori alle imprese nel più breve tempo possibile, perché ora sul tavolo ci sono anche le riaperture dei ristoranti, bar, musei, cinema e palestre.
Aperture che dovrebbero essere autorizzate a maggio, dopo la elaborazione e la validazione di nuovi protocolli di sicurezza anticontagio da parte del Comitato Tecnico Scientifico.
La ripartenza delle attività economiche, dopo quasi 12 mesi di stop, dovrà essere ben calibrata per consentire alle imprese di riprendere le attività.
Per potere fare ciò le aziende avranno bisogno di liquidità dopo guadagni scarsi o addirittura nullo.
L’idea del ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, è quella di cambiare i parametri utilizzati per l’accesso ai ristori da parte delle imprese.
Che potrebbero non essere più erogati in base al requisito della perdita di fatturato ma al risultato di esercizio, che si ottiene dalla differenza tra i ricavi e i costi di un’azienda.
Ristori alle imprese per 1,9 miliardi di euro
l’Agenzia delle Entrate ha reso noto il numero delle imprese che ha fatto richiesta per le risorse a fondo perduto.
Un milione di aziende per complessivi 1,9 miliardi di euro, di cui 604mila hanno già ottenuto il via libera.
La regione con il numero più alto di domande per ora è la Lombardia con 99mila istanze per oltre 357 milioni di euro da erogare.
In attesa del decreto legge Sostegni bis, le imprese possono accedere alle risorse a fondo perduto, garantite dallo Stato in base alla perdita di fatturato.
Non tutte le attività economiche possono ottenere il contributo, perché l’Agenzia delle Entrate deve verificare i bilanci delle imprese.
Nel 2020, l’impresa deve avere perso almeno il 30% del fatturato rispetto al 2019.
La perdita è calcolata sulla media mensile tra l’anno 2019 e l’anno 2020. Hanno diritto al ristoro le imprese che hanno un determinato valore capitale.
Ristori alle imprese, un criterio selettivo e rapido per l'accesso
Le verifiche sul Bilancio delle aziende sono fisiologicamente lunghe, come ha spiegato il ministro. Dietro la contabilità di una impresa può nascondersi il sommerso.
Per questo, il Mol può essere un valido strumento per elaborare una erogazione delle risorse a fondo perduto selettiva e allo stesso tempo rapida.
Il margine operativo lordo calcola la capacità di una impresa di produrre reddito al lordo delle tasse, delle svalutazioni e degli ammortamenti.
L'idea del ministro Giorgetti dovrebbe servire anche a evitare di escludere imprese che per la loro capacità di produrre ricchezza e, quindi di essere strategiche per l'economia del paese, avrebbero invece più diritto di altre ad accedere al fondo perduto.
Giorgetti ha fatto capire molto chiaramente che anche se lo Stato oggi per fronteggiare la crisi economica innescata dal Covid-19 è legittimato a indebitarsi, queste risorse non vanno sprecate ma distribuite al meglio e nel modo più equo possibile.
Nella sostanza la linea di Giorgetti è quella del presidente del Consiglio Mario Draghi da sempre contrario ai sussidi “a pioggia”. Ricordiamo l'intervento dell'ex banchiere al Meeting di Rimini:
"In questo susseguirsi di crisi, i sussidi che vengono ovunque distribuiti sono una prima forma di vicinanza della società a coloro che sono più colpiti, specialmente a coloro che hanno tante volte provato a reagire. I sussidi servono a sopravvivere, a ripartire".
Decreto Sostegni - Ristori alle imprese, l'importanza della liquidità
Oltre al fondo perduto, per sostenere la liquidità delle imprese e il credito, dal 2020 l’Italia ha incentivato i prestiti garantiti dallo Stato.
La scelta è stata molto importante per l’economia reale del paese. Primo perché in questo modo le imprese hanno potuto chiedere un prestito, nonostante la crisi.
Secondo perché senza, nel 2020 il Covid-19 avrebbe peggiorato la situazione finanziaria di 67mila imprese sane e peggiorato quella di circa 56mila aziende in difficoltà.
E’ questo il bilancio positivo dello Svimez, del Fondo garanzia per le Pmi e del Mediocredito Centrale, che hanno lavorato al report Fondo di garanzia per le Pmi.
Il sostegno alla liquidità delle imprese nell’emergenza Covid-19.
L’intervento a sostegno delle imprese è stato tempestivo. E resta ancora oggi vitale, visto che dal 19 marzo 2020, data del primo decreto emergenziale, il Dl Liquidità, al 10 aprile 2021 quasi 2 milioni di aziende hanno beneficiato dei prestiti garantiti dallo Stato per un totale di 153,5 miliardi di euro. Circa 700mila sono operazioni garantite dallo Stato al 100% per 21 miliardi di euro.
Come svela il rapporto il numero di imprese più alto che hanno fatto domanda al Fondo di Garanzia sono quelle del Mezzogiorno, mezzo milione; seguite dalle aziende del Nord Est e Nord Ovest con 800mila richieste.
Ristori alle imprese, oltre i bonus i prestiti garantiti
Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha commentato così il rapporto:
“L’evento pandemico ha messo a dura prova il nostro tessuto economico costituito da piccole e medie imprese spesso non solidissime”.
Ma il meccanismo dei prestiti garantiti per Giorgetti ha aiutato a costruire una “rete di sicurezza sul sistema delle Pmi”.
Oltre a rivedere e prorogare i ristori per le imprese, il governo Draghi sta lavorando anche per estendere i prestiti garantiti dallo Stato, per “andare oltre la logica del soccorso”, ha precisato il ministro, per accompagnare le prospettive delle imprese nei settori dell’innovazione e della transizione ecologica”.
Serve ancora liquidità ma l’Italia deve prepararsi a individuare quali sono le imprese che hanno un futuro e quelle che non lo hanno, anche perché il paese presto dovrà gestire sotto l’occhio vigile dell’Europa le risorse del Next Generation Ue.
Nella bozza del Documento di Economia e Finanza è stato chiarito l'impegno del governo per sostenere le imprese.
"rappresentano più di metà degli impegni previsti sul 2021 tra copertura dei costi fissi sia con sgravi di imposta che con la copertura della quota fissa delle bollette e di parte dei canoni di locazione tramite credito d’imposta”.
Nel Dl Sostegni bis quindi verranno confermati tutti gli strumenti a sostegno della liquidità delle imprese, compreso quello della moratoria o blocco sui crediti, che sta aiutando centinaia di migliaia di imprenditori nell’emergenza, e sul quale il governo Draghi intende trattare per una ulteriore estensione.
Da metà marzo, anche l'Associazione bancaria italiana (Abi) è al lavoro per trattare una nuova proroga di almeno sei mesi.
Gli accordi per bloccare la restituzione dei prestiti, introdotti un anno fa, stanno per scadere.
Sono stati rinnovati già tre volte, per complessivi 300 miliardi di euro che imprese e famiglie dovrebbero dare alle banche.
Solo nel 2020, 1,4 milioni di italiani hanno fatto affidamento su questo blocco. (Trend Online)
Leggi anche:
“I debiti si ora si pagano”, si va verso la bocciatura della pace fiscale
Metti like alla pagina
41esimoparallelo e iscriviti al gruppo
41esimoparallelo
Seguici sul nostro canale Youtube
41esimoparallelo