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Il caso di stalking e lesioni ad Angri ha scosso la comunità locale, con due sorelle condannate in primo grado a 1 anno e 6 mesi di reclusione. Le imputate sono accusate di aver avvelenato i gatti dell’ex cognata e di aver messo in atto una serie di atti persecutori per costringere la donna a lasciare la sua abitazione, assegnata dal Giudice della separazione. Le minacce e le violenze sono andate avanti per mesi, culminando con l’aggressione della figlia della vittima.

Un caso di persecuzione che ha scioccato Angri

I fatti risalgono al 2016, quando le due sorelle iniziarono una vera e propria campagna intimidatoria nei confronti della loro ex cognata. Non accettando che la donna vivesse con i suoi figli in una casa confinante, come deciso dal Giudice, le due imputate avrebbero cercato di costringerla ad andarsene con minacce e atti violenti. Tra le varie intimidazioni, spicca l’avvelenamento dei gatti della vittima, un gesto crudele che ha sconvolto l'opinione pubblica.

Le accuse e le prove presentate in tribunale

Nel corso del processo, sono emerse prove schiaccianti contro le due sorelle. Oltre all'avvelenamento degli animali domestici, sono stati riportati dispetti come il suonare il citofono ininterrottamente, rigare la macchina e disconnettere l’elettricità per far mancare l’acqua calda. Questi atti, considerati nella denuncia, sono stati valutati dal Tribunale di Nocera Inferiore che ha giudicato le imputate colpevoli di stalking e lesioni.

L'aggressione alla figlia della vittima

Un altro grave episodio al centro del processo riguarda l’aggressione alla figlia della vittima, intervenuta durante un litigio tra le parti. La giovane rimediò un trauma cranico dopo essere stata spinta contro un cancello. Questo evento è stato decisivo per aggravare le accuse di lesioni personali contro le imputate.

Le minacce di morte e l’atmosfera di terrore

Le due sorelle non si sono fermate solo agli atti violenti e intimidatori. Secondo quanto riportato nella denuncia, avrebbero anche minacciato di morte la donna, dicendo: “Se non te ne vai tu e i tuoi figli, sei morta, ti facciamo scomparire dalla faccia della terra”. Queste parole, insieme ad altri episodi di minaccia, sono state usate come prova per dimostrare l’intenzione persecutoria delle imputate.

La sentenza emessa dal Tribunale di Nocera Inferiore ha visto le due sorelle condannate a 1 anno e 6 mesi di reclusione per stalking e lesioni. Le motivazioni della sentenza verranno rese note nelle prossime settimane, ma il giudizio di primo grado ha già segnato una tappa importante nella giustizia per la vittima e i suoi figli.

La notizia della condanna ha suscitato diverse reazioni nella comunità di Angri. In molti hanno espresso solidarietà alla vittima e ai suoi figli, condannando duramente gli atti perpetrati dalle due sorelle. Il caso ha evidenziato ancora una volta quanto sia importante intervenire tempestivamente in situazioni di stalking e minacce, soprattutto quando sono coinvolti minori.

La vittima e i suoi figli alla ricerca di pace

Nonostante la sentenza, la donna e i suoi figli stanno ancora cercando di riprendersi da anni di persecuzioni. La vittima ha dichiarato di voler voltare pagina e spera che questa sentenza possa rappresentare un punto di svolta per la loro tranquillità. Tuttavia, la paura e il trauma subito non svaniranno facilmente.

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