Luana D'Orazio, tutta la verità sul caso della giovane mamma morta in fabbrica. Il macchinario "gemello" di quello in cui è morta Luana D'Orazio aveva i sistemi di sicurezza manipolati. E'quanto emergerebbe da un accertamento del consulente tecnico della procura di Prato su un orditoio presente nella ditta e uguale a quello dell'incidente in cui ha perso la vita l'operaia 22enne.
Caso Luana D'Orazio - Gli inquirenti
Avevano sequestrato due orditoi nella ditta, uno di fronte all' altro. Esaminato il primo, nei prossimi giorni ci saranno gli accertamenti sul macchinario che è costato la vita a Luana.
Intanto, secondo il contratto al vaglio dei pm è emerso che la 22enne sarebbe stata assunta con "funzioni di catalogazione".
Quindi non avrebbe dovuto usare i macchinari
Come scrive Repubblica, alla luce delle nuove evidenze i legali dei familiari e la Procura vogliono capire se Luana avesse ricevuto la giusta formazione, come in un primo momento era stato detto. Mentre gli accertamenti proseguono, le autorità mantengono il massimo riserbo.
Treviso, Elisa stroncata da un brutto male in cinque mesi. Le ultime parole ai suoi figli: "La mamma non tornerà più a casa"
TREVISO. Stroncata da un brutto male in 5 mesi. E' morta Elisa Armellin, mamma di 44 anni di Treviso. "Bambini, la mamma deve dirvi una cosa", così Elisa ha preparato i suoi figli di 10 anni mentre cercava di spiegargli che la malattia se la stava portando via piano piano e sarebbe potuta non tornare più a casa.
A riportare la storia è Il Messaggero. Strappata troppo presto alla sua famiglia nel giro di cinque mesi. Tutto è iniziato quando poco prima di Natale, un colpo di tosse e un dolore ai bronchi è diventato sempre più frequente.
Poi l'arrivo in ospedale, la tac e la diagnosi che ha gettato tutta la famiglia nello sconfonto: tumore ai polmoni. E il declino, dolorosissimo e inarrestabile.
"Elisa ha avuto un decorso veloce e davvero doloroso - lo ricorda a Il Messaggero la sorella Roberta - ha alternato settimane in ospedale a periodi a casa. E il Covid purtroppo ha complicato notevolmente le cose".
Le cure, che all'inizio avevano fatto sperare in una possibile guarigione, si sono rivelate presto inutili. E il tumore dai polmoni è passato alle ossa rendendo Elisa di fatto incapace di muoversi.
"Ha scelto di tornare nella casa della mamma, a Monigo, dove era nata - ricorda ancora la sorella - ma nonostante il male le desse dolori lancinanti, sapeva trovare un sorriso per tutti, una parola buona per noi e gli amici. E una forza enorme per i suoi adorati gemelli".
Elisa, 44enne di Treviso, aveva frequentato le Serena e poi il Mazzotti. Aveva infine conosciuto Angelo con cui aveva deciso di farsi una famiglia e andare a vivere a Breda di Piave. Faceva la mamma a tempo pieno ed era legatissima ai suoi genitori.
La sua famiglia e i suoi amici la ricordano per la sua dolcezza e bontà d'animo. Come aveva desiderato Elisa ha chiuso gli occhi nella stanza in cui ha trascorso la sua infanzia. E ora riposerà accanto al papà. I funerali si terranno lunedì mattina alla chiesa di Monigo. Fonte: Il Messaggero
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