asssitenti sociali

Una bambina sottratta ai suoi nonni per essere affidata alla sorella dell’assistente sociale che avrebbe dovuto gestirne il caso. Questo è lo scenario al centro di una complessa vicenda legale che si è conclusa con il ritorno della piccola alla sua famiglia e un risarcimento di 55mila euro da parte dello Stato italiano.

Le Denunce e il Riconoscimento delle Colpe

La vicenda ha inizio nel 2016, quando il Tribunale dei minori di Genova dichiara la bambina adottabile a causa della presunta incapacità dei genitori di esercitare la potestà genitoriale. Nonostante le richieste dei nonni di ottenere l’affido, la custodia viene assegnata al Comune di Borghetto Santo Spirito e gestita da un’assistente sociale di Loano (Savona).

La svolta avviene quando si scopre che la madre affidataria scelta dall’assistente sociale era in realtà sua sorella, un fatto che viene alla luce solo nel 2019 grazie al curatore speciale della minore.

Il Governo italiano, a seguito del ricorso dei nonni alla Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu), ha riconosciuto la violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, che tutela il diritto alla vita privata e familiare.

Il Risarcimento e le Conseguenze Legali

Nonostante l’archiviazione del caso da parte della Procura di Savona, i giudici europei hanno rilevato un grave errore nelle azioni delle autorità italiane. Il risarcimento di 55mila euro, destinato alla famiglia, rappresenta un’ammissione di colpa.

Ora sarà la Corte dei Conti a determinare eventuali responsabilità per danno erariale, stabilendo chi dovrà rispondere di questa ingiustizia.

La Battaglia dei Nonni e il Lungo Percorso per la Giustizia

La lotta dei nonni per riunirsi con la nipote è stata lunga e dolorosa. Respinti inizialmente dal comune, hanno scoperto la correlazione familiare tra l’assistente sociale e la madre affidataria solo tre anni dopo l’affido.

Nel 2022, in appello, i giudici hanno finalmente dato ragione ai nonni, decretando il ritorno della bambina alla sua famiglia di origine. Tuttavia, il processo per ottenere giustizia ha messo in luce gravi carenze nella gestione dei casi di affido da parte delle autorità competenti.

Una Vicenda Emblematica

Questo caso solleva interrogativi sulla trasparenza e l’etica nei procedimenti di affido, mettendo in discussione il sistema di vigilanza e controllo delle autorità italiane. La storia della bambina, separata per anni dai suoi affetti più cari, è un monito sulla necessità di riformare e migliorare le pratiche relative alla tutela dei minori.

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