Il ministro Speranza rassicura: "poche dosi, ma i primi andranno medici e anziani”. Il vaccino dovrebbe essere gratuito e le prime dosi, circa due o tre milioni, che potrebbero arrivare anche entro fine anno, verranno destinate agli operatori sanitari e ad anziani con patologie.
Lo dice il Ministro della Salute Speranza al Corriere della Sera.
Nonostante la crescita del numero di contagi, il ministro esclude si debba ricorrere a nuovo lockdown e ribadisce che ci sono tutte le condizioni di una riapertura in sicurezza della scuola.
Speranza si dice ottimista riguardo alle tempistiche, ma esorta comunque gli italiani a non sottovalutare il virus: "Non ho mai abbassato la guardia.
L'autunno non sarà facile e ritengo vada gestito con la massima cautela. Ma vedo la luce in fondo al tunnel, il traguardo non sembra così lontano. Il contratto con AstraZeneca prevede le prime dosi del vaccino entro fine anno".
Il Ministro rassicura riguardo la possibilità di un nuovo lockdown, affermando che "questo governo non vuole fermare di nuovo il Paese: anziché chiudere tutto, noi riapriamo le scuole".
Il ritorno a scuola
Proprio il ritorno sui banchi di scuola rappresenta uno dei punti critici per la gestione dell'emergenza: ancora molti i dubbi da chiarire, dai locali scolastici fino alla carenza di personale.
"Siamo l'unico Paese che darà una mascherina chirurgica ogni giorno", continua Speranza. Undici milioni di dispositivi di sicurezza, distribuiti gratuitamente ad ogni alunno, "dai figli di benestanti a quelli di disoccupati. Una cosa bella, una dimostrazione di equità.
La ripartenza è una sfida di tutta la comunità insieme, quindi basta far campagna elettorale sulla scuola, è pura follia".
Mascherine che vengono invece rifiutate dai negazionisti, riuniti nella giornata di sabato in un corteo "per la libertà e contro la dittatura sanitaria imposta dai governi", stando alle loro parole.
"Con oltre 35mila morti in questo Paese, le immagini di Roma mi fanno rabbrividire, le trovo inaccettabili", ha commentato il Ministro.
Speranza parla anche dei verbali redatti dal Comitato Tecnico Scientifico, negando l'esistenza di un piano governativo per la gestione del virus già alla fine del mese di febbraio.
"Era uno studio in itinere su scenari potenziali. Alcune linee sono state adottate e altre no. Ma per noi la trasparenza è un punto di forza, non abbiamo mai secretato nessun atto: il vincolo di riservatezza fu deciso dal Cts".
Sulla tenuta del governo anche dopo le elezioni regionali, il Ministro non sembra essere preoccupato invece: "Non è un voto sul governo e di sicuro Conte non sta facendo campagna elettorale.
Governare insieme il Paese e essere divisi nei territori è un limite e va assoluta,ente superato. Ma mi auguro che gli elettori siano migliori di noi e facciano nelle urne ciò che noi non siamo riusciti a fare prima".(Tgcom24)
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