Violenze nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, sparito il video del colloquio col detenuto deceduto
Un video fondamentale riguardante l’audizione del magistrato di sorveglianza, Marco Puglia, con il detenuto Hakimi Lamine è misteriosamente scomparso
Nel processo a carico di 105 imputati, tra cui agenti e funzionari coinvolti nel pestaggio del 6 aprile 2020, emerge un buco importante: il video relativo al colloquio tra il magistrato di sorveglianza Marco Puglia e il detenuto Hakimi Lamine, che è successivamente morto, manca dal fascicolo d’indagine. Il 10 aprile 2020, quattro giorni dopo l’aggressione, Puglia ha registrato diversi colloqui con i detenuti coinvolti, utilizzando l’applicativo Teams. Tuttavia, il file audio e video del colloquio con Lamine sarebbe sparito. La Procura ha confermato che il video non è stato rinvenuto e ha avviato ulteriori indagini, dopo che le difese degli imputati hanno chiesto chiarimenti.
Le Difese e la Messa in Discussione del Video Scomparso
Il pubblico ministero Alessandro Milita ha risposto all’istanza dei difensori, sostenendo che il video non è stato rinvenuto, suscitando ulteriori domande sulle condizioni di Lamine al momento del colloquio. Secondo quanto emerso, il video e gli audio dei colloqui sarebbero stati depositati su una pen drive, ma il colloquio con Lamine, annunciato durante la registrazione, è assente. La Corte ha disposto ulteriori verifiche presso l’ufficio di Procura per cercare di far luce sull’accaduto.
La Testimonianza del Detenuto Picchiato
Nel corso dell’udienza, un detenuto che aveva subito il pestaggio del 6 aprile ha testimoniato, raccontando di essere stato picchiato con manganelli da agenti in assetto antisommossa. Tra gli aggressori, è stata identificata una donna che lo avrebbe colpito nelle parti basse. Il testimone ha anche riferito che alcuni agenti lo avrebbero difeso durante l’aggressione, ma non aveva denunciato l’episodio per paura di essere trasferito in un altro carcere.
La Difesa degli Imputati e delle Vittime
Numerosi avvocati difendono sia le vittime delle aggressioni, tra cui Carmine D’Onofrio, Mirella Baldascino e altri, che gli imputati. Tra questi ultimi ci sono anche avvocati come Giuseppe Stellato e Mariano Omarto, impegnati a rappresentare gli agenti e i funzionari accusati. Asl e Ministero della Giustizia sono citati come responsabili civili nel processo, in quanto responsabili di quanto accaduto.
Il processo continua, con la Corte che ha disposto ulteriori indagini e verifiche in relazione alla scomparsa del video cruciale, in un caso che solleva molte interrogativi sulle dinamiche e le responsabilità all'interno del carcere di Santa Maria Capua Vetere.