Chiara Poggi e Alberto Stasi
Chiara Poggi e Alberto Stasi

La Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) ha rigettato, all’unanimità, il ricorso presentato dalla difesa di Alberto Stasi, confermando la regolarità del processo che nel 2015 ha portato alla sua condanna definitiva a 16 anni di carcereper l’omicidio della fidanzata Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco (Pavia).

Il ricorso avanzato da Stasi sosteneva che il suo diritto a un processo equo fosse stato violato, in particolare per la mancata audizione di un testimone ritenuto «decisivo» dalla difesa. Tuttavia, i giudici della Cedu hanno respinto la richiesta, stabilendo che il processo si è svolto nel rispetto di tutte le garanzie legali.

Le motivazioni della Cedu

Secondo la sentenza, la condanna di Stasi si basa su molteplici elementi di prova e la mancata riascoltazione del testimone in questione non ha compromesso la correttezza del procedimento. La corte ha sottolineato che le dichiarazioni di quel teste non erano determinanti per stabilire la colpevolezza dell’imputato, ma hanno solo rafforzato le prove già raccolte.

Nella motivazione si legge:

«La decisione della Corte d’Assise d’Appello di non sentire nuovamente il testimone non ha compromesso l’equità del procedimento penale a carico del ricorrente. Pertanto, il ricorso deve essere respinto in quanto manifestamente infondato.»

Un caso giudiziario lungo oltre 15 anni

Con questa pronuncia della Cedu, si chiude probabilmente una delle vicende giudiziarie più lunghe e dibattute della cronaca italiana. Il delitto di Garlasco ha diviso per anni l’opinione pubblica e ha visto un iter processuale complesso, con assoluzioni, annullamenti e condanne prima della definitiva sentenza della Cassazione.

Dopo essere stato assolto nei primi due gradi di giudizio, Alberto Stasi è stato condannato in via definitiva nel processo d’Appello bis del 2015, basato su nuove perizie scientifiche. Da allora sta scontando la pena nel carcere di Bollate, dove beneficia del regime di lavoro esterno.

Fine dei ricorsi?

La decisione della Cedu rappresenta probabilmente l’ultimo capitolo della vicenda giudiziaria di Alberto Stasi, che ha esaurito tutti i gradi di giudizio a livello nazionale e ora ha visto respinto anche il ricorso internazionale.

Con questa pronuncia, la giustizia conferma definitivamente la colpevolezza dell’ex studente bocconiano, mettendo la parola fine a un caso che per anni ha appassionato e diviso l’opinione pubblica italiana.

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