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La notizia della morte di un giovane trentenne originario di Modica ha scosso profondamente quanti lo conoscevano. Andrea, questo il nome del giovane, è stato ritrovato senza vita in un casolare abbandonato nei pressi della stazione di Vittoria, il ragazzo era benvoluto per la sua sensibilità e delicatezza. Aveva lavorato in diversi locali della zona iblea, fra Modica, Scicli e il litorale, costruendo solidi legami con chiunque ne avesse incrociato il cammino. La tragedia ha lasciato un vuoto incolmabile tra amici, conoscenti e clienti, che conservano di lui un ricordo carico di affetto e malinconia. 

Una vita vissuta con fragilità e sensibilità

Era descritto come un ragazzo fragile, molto delicato e sensibile. Il suo carattere lo rendeva particolarmente empatico, sempre pronto ad ascoltare chiunque avesse bisogno di uno sguardo di comprensione. Purtroppo, questo stesso tratto di vulnerabilità, come spesso accade, poteva diventare terreno fertile per la sofferenza e per le difficoltà che la vita riserva.

Un cameriere riconosciuto per la gentilezza

Il trentenne ritrovato a Vittoria era un cameriere, professione che aveva svolto con passione in diversi locali di successo tra Modica, Scicli e le aree turistiche vicine. In molti lo ricordano mentre si aggirava con gentilezza tra i tavoli, offrendo non solo un servizio impeccabile, ma anche piccoli gesti di riguardo verso l’avventore. Quella dedizione aveva reso il suo nome familiare a clienti e colleghi.

Le comunità di Modica e Scicli in lutto

La notizia del tragico ritrovamento del giovane è stata un duro colpo per le comunità di Modica e Scicli, abituate a vederlo all’opera con il sorriso sulle labbra. Sebbene i dettagli che hanno portato alla sua scomparsa non siano stati resi noti, la dolorosa vicenda ha generato un sentimento di vicinanza collettiva. Tanti coetanei si sono detti addolorati e stupiti di fronte a un esito così solitario e inatteso.

L’amore per il suo cane

Uno dei ricordi più teneri che amici e conoscenti conservano di lui riguarda il cane che spesso lo accompagnava. Amava farsi fotografare col suo “cagnone”, un animale fedele e molto amato. Le immagini in cui entrambi sorridevano, seppur in maniera diversa, sono diventate simbolo dell’affetto profondo che il ragazzo nutriva per il suo amico a quattro zampe. Quelle foto, ora, rievocano momenti di serenità che stridono con la tristezza di questa scomparsa.

Tanti legami di affetto

Uno degli aspetti che più colpiscono di questa storia è la quantità di amici e amiche che il giovane aveva intorno a sé. Nonostante la sua natura sensibile, era riuscito a stringere legami solidi grazie alla sua innata capacità di empatia. In tanti, appresa la notizia, si sono riversati sui social per esprimere il proprio cordoglio, ricordando episodi di vita condivisi e aneddoti che testimoniano quanto fosse benvoluto. Fonte: Ragusa News

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