Salvatore Sinagra, l'aggressore confessa: «L'ho colpito e sono fuggito»
Il 25enne resta in carcere. Cosa non torna
L'aggressore di Salvatore Sinagra ha confessato: "L'ho colpito e sono fuggito". Tuttavia, la gravità delle lesioni riportate dalla vittima solleva dubbi sulla sua versione. Il 30enne siciliano si trova ancora in coma farmacologico presso l'ospedale universitario Doctor Negrin di Las Palmas de Gran Canaria, mentre l'aggressore, un pregiudicato di 25 anni originario delle Canarie, rimane in carcere con l'accusa di lesioni gravi.
Le dinamiche dell'aggressione: cosa è emerso dalle indagini
Le prime ricostruzioni indicano che l'aggressore avrebbe colpito Sinagra con un pugno, senza l'uso di armi contundenti. Tuttavia, questa affermazione contrasta con l'entità delle ferite riportate dalla vittima, che ha subito un'emorragia cerebrale e un delicato intervento chirurgico per ridurre un ematoma al cervello. L'episodio si è verificato in un bar di Playa del Carmen, una delle mete turistiche più frequentate di Lanzarote, dopo un diverbio apparentemente banale.
L'arresto del sospettato e il ruolo delle telecamere di sorveglianza
Le immagini delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze oculari hanno consentito alla Guardia Civil di identificare rapidamente il presunto aggressore. Il giovane è stato arrestato e la sua abitazione è stata perquisita alla ricerca di un possibile tirapugni o altra arma contundente che potrebbe essere stata utilizzata per colpire Sinagra.
Le condizioni di Salvatore Sinagra: una lotta tra la vita e la morte
Originario di Favignana, Salvatore Sinagra lotta tra la vita e la morte. Il giovane, che aveva gestito un caffè sull'isola di Lanzarote ed era in procinto di tornare in Sicilia, è stato trasferito d'urgenza da Lanzarote a Las Palmas per essere sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Secondo il console italiano Gianluca Cappelli Bigazzi, che sta seguendo da vicino la vicenda, "i medici stanno facendo tutto il possibile per mantenere stabili i parametri vitali di Salvatore".
Il dolore della famiglia e l'attesa per la giustizia
La famiglia Sinagra, assistita dal vice consolato italiano alle Canarie, è in attesa di sviluppi sull'indagine e sulle condizioni di Salvatore. Il padre Andrea, pescatore delle Egadi, si è precipitato al capezzale del figlio insieme all'altro figlio e una cugina, sperando in un miglioramento. "Vogliamo giustizia e vogliamo che chi ha ridotto Salvatore in questo stato paghi per quello che ha fatto", ha dichiarato il padre ai media.
Un caso che ricorda la tragica vicenda di Niccolò Ciatti
L'aggressione subita da Salvatore Sinagra richiama alla memoria il caso di Niccolò Ciatti, il giovane italiano ucciso nel 2017 in una discoteca di Lloret de Mar, in Spagna. Anche in quel caso, un diverbio banale si trasformò in un brutale pestaggio, ripreso dalle telecamere e culminato nella condanna degli aggressori a pene tra i 12 e i 15 anni di carcere. La famiglia Sinagra si augura che la giustizia spagnola agisca con fermezza per evitare che episodi simili continuino a ripetersi.
Le prossime mosse della giustizia spagnola
Le autorità stanno valutando se aggravare le accuse a carico del 25enne, soprattutto in base all’evoluzione clinica di Salvatore Sinagra. Gli inquirenti continuano a raccogliere prove e testimonianze per stabilire con esattezza le dinamiche dell'aggressione e verificare se siano stati utilizzati oggetti contundenti per colpire la vittima. Nel frattempo, amici e parenti di Salvatore attendono con ansia aggiornamenti sulle sue condizioni, sperando in un miracolo che possa permettergli di tornare a casa.