Omicidio Vassallo: Lazzaro Cioffi si dichiara innocente davanti al giudice
L'ex brigadiere dei carabinieri, accusato dell'omicidio del sindaco di Pollica, rilascia una dichiarazione spontanea di estraneità ai fatti
Lazzaro Cioffi, ex brigadiere dei carabinieri attualmente detenuto nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere alle domande del giudice durante l’interrogatorio di garanzia, ma ha rilasciato una dichiarazione spontanea in cui ha ribadito la sua totale estraneità ai fatti. Cioffi è accusato di essere coinvolto nell’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, ucciso il 5 settembre 2010.
Difeso dall’avvocato Giuseppe Stellato, Cioffi ha affermato di non avere alcun legame con il crimine, mettendo in discussione le prove presentate contro di lui. La sua difesa ha sottolineato la debolezza degli indizi che hanno portato alla sua arresto, e nei prossimi giorni, la squadra legale di Cioffi presenterà un ricorso al Tribunale del Riesame di Napoli per chiedere l’annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Le accuse nei confronti di Cioffi
Le accuse a carico di Cioffi si basano principalmente su testimonianze ritenute dalla difesa "altamente indiziarie". Tra gli elementi citati nella richiesta di custodia cautelare, spicca la testimonianza del nipote di Angelo Vassallo, che avrebbe visto Cioffi in compagnia di Giuseppe Cipriano, un altro degli indagati, durante un presunto sopralluogo nei giorni precedenti all’omicidio del sindaco.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, il sopralluogo avrebbe avuto l’obiettivo di monitorare i movimenti di Vassallo, al fine di pianificare l'assassinio. La Procura di Salerno, guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli, sta cercando di stabilire il legame tra Cioffi e gli altri soggetti coinvolti nell’inchiesta, ma la difesa sostiene che le prove siano insufficienti per giustificare un arresto.
Gli altri indagati nel caso Vassallo
Oltre a Lazzaro Cioffi, sono coinvolti nell’indagine sull’omicidio di Vassallo altri soggetti, tra cui il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, il boss collaboratore di giustizia Romolo Ridosso e l’imprenditore Giuseppe Cipriano. Cagnazzo, in particolare, è accusato di aver avuto legami con ambienti malavitosi e sarebbe stato implicato nel contesto investigativo che ha portato all'assassinio del sindaco.
Angelo Vassallo, sindaco della cittadina di Pollica, era noto per la sua battaglia contro la criminalità organizzata e per la difesa dell'ambiente. La sua morte, avvenuta in circostanze misteriose nel 2010, ha scosso profondamente la comunità locale e l’intero paese, portando a una lunga e complessa indagine che ha coinvolto numerose figure istituzionali e malavitosi.
Prossimi sviluppi nell'inchiesta
Il caso Vassallo resta uno dei più delicati e controversi della recente storia giudiziaria italiana. L'inchiesta è ancora in corso e gli sviluppi delle prossime settimane potrebbero chiarire ulteriormente il coinvolgimento di Cioffi e degli altri indagati. La difesa, in attesa della decisione del Riesame, continua a sostenere la totale estraneità dell'ex brigadiere rispetto all'omicidio del sindaco.
L’attività investigativa continua, con le autorità che cercano di ricostruire la verità dietro la morte di Angelo Vassallo, mentre la comunità di Pollica e i familiari della vittima attendono giustizia per uno degli episodi più drammatici legati alla lotta contro la criminalità organizzata in Italia.