Lucia Azzolina ha convocato oggi tutti i sindaci delle città metropolitane. L'obiettivo della ministra dell'Istruzione e del premier Conte, in vista della riduzione dei contagi e del tasso di positività, è riportare in classe tutti gli 8 milioni di studenti italiani.
La metà di questi è infatti da settimane a casa. Tra l'altro in molti hanno mancato in questi giorni di mostrare - con vari appelli e iniziative - quanto sia importante per loro poter seguire le lezioni in presenza.
Azzolina e Conte: il confronto con i sindaci
Anche il premier Conte si esprime - a conferma della sua linea a favore dell'istruzione in presenza - in conferenza stampa a Palma di Maiorca: "La scuola va riaperta appena possibile. Noi non dobbiamo procurare disagi in particolare ai nostri giovani".
I sindaci e i presidenti di Provincia, d'altra parte, pur se concordi sulla necessità di far rientrare in classe i ragazzi, hanno però tirato il freno a mano. Non vogliono che i problemi che si sono presentati a settembre e che hanno di fatto comportato la chiusura delle scuole, si ripresentino a dicembre. In pratica, vogliono evitare che nulla sia stato risolto.
Ecco il loro appello: "La nostra massima e unitaria disponibilità a collaborare - ha dichiarato il presidente dell'Anci, Antonio Decaro - non può prescindere da alcuni nodi sui quali siamo tornati a sollecitare la ministra e, per suo tramite, l'intero governo".
I sindaci hanno inoltre richiesto alcune misure per gestire al meglio il rientro: fissare gli orari di ingresso e uscita realmente scaglionati; garanzie sul potenziamento dei mezzi di trasporto, soprattutto extraurbani, per garantire la riduzione di sovraffollamenti su bus e fermate; predisporre protocolli sanitari "univoci e chiari" per fissare le modalità di tracciamento, di quarantena e utilizzo dei test rapidi.
La posizione delle Province
Anche il presidente dell'Unione delle province d'Italia, Michele De Pascale, ha sostenuto che le Province - che si occupano della gestione delle scuole superiori, frequentate da 2 milioni e 500 mila studenti - sono pro al ritorno in classe dei ragazzi.
Tuttavia, per gli istituti superiori il rientro: "Deve avvenire con gradualità ed equilibrio, in modo da evitare di dovere intervenire con frenate brusche".
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