Sofia Castelli uccisa a coltellate nel sonno, condannato a 24 anni l'ex
La Corte d'Appello di Milano ha confermato la pena di 24 anni di reclusione per Zakaria Atqaoui, che nel luglio 2023 ha ucciso la sua ex fidanzata nel sonno
La Corte d’Appello di Milano, nella giornata di mercoledì 18 dicembre, ha confermato la condanna a 24 anni di carcere per Zakaria Atqaoui. L’uomo, già condannato in primo grado dalla Corte d’Assise di Monza lo scorso aprile, aveva ucciso Sofia Castelli, 20 anni, con otto coltellate nel luglio 2023. L’omicidio è avvenuto nell’appartamento della famiglia Castelli a Cologno Monzese, nel Milanese.
La decisione arriva dopo una breve camera di consiglio. La difesa aveva presentato un ricorso contestando due aggravanti: la premeditazione e i futili motivi. La Corte ha però rigettato il ricorso, confermando le circostanze aggravanti già riconosciute in primo grado.
Una relazione travagliata e la rottura finale
Sofia e Zakaria avevano iniziato a frequentarsi da adolescenti. La loro relazione, durata quasi cinque anni, aveva attraversato fasi di convivenza, soprattutto durante la pandemia, quando Zakaria era stato accolto dalla famiglia Castelli. Tuttavia, il rapporto si era deteriorato e, poche settimane prima del tragico evento, Sofia aveva deciso di mettere fine alla relazione.
Zakaria non accettava la fine del rapporto e nutriva sospetti sulla vita privata di Sofia. Questa ossessione lo ha spinto a compiere un atto di estrema violenza.
La notte del femminicidio
Nella notte tra il 28 e il 29 luglio 2023, mentre Sofia era fuori con le amiche, Zakaria si è introdotto nell’abitazione della famiglia Castelli usando un mazzo di chiavi sottratto in precedenza. Si è nascosto in un armadio nella camera matrimoniale e ha atteso l’alba.
Sofia è rientrata a casa all’alba con un’amica. Dopo essersi separate per dormire in stanze diverse, Zakaria è uscito dal nascondiglio e ha sorpreso Sofia nel sonno. Con un coltello da cucina, l’ha colpita otto volte, causando ferite letali.
Dopo l’omicidio, Zakaria si è cambiato, ha lasciato l’appartamento e si è presentato spontaneamente al comando della polizia locale di Cologno Monzese, dove ha confessato il femminicidio.
La reazione della famiglia
La famiglia Castelli, distrutta dal dolore, ha chiesto giustizia per Sofia. La madre della vittima ha dichiarato che nulla potrà colmare il vuoto lasciato dalla figlia, ma la conferma della condanna rappresenta un primo passo verso il riconoscimento del crimine efferato commesso.
Una tragedia che scuote l’Italia
Il femminicidio di Sofia Castelli è uno dei casi più drammatici che l’Italia abbia affrontato negli ultimi anni. L’episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di prevenire la violenza di genere e proteggere le vittime di relazioni abusive.
Le associazioni contro la violenza sulle donne sottolineano l’importanza di un sistema di protezione efficace e della sensibilizzazione sociale per evitare che tragedie come questa si ripetano. La vicenda di Sofia Castelli rimane un monito doloroso per la società.