Nonostante l'annuncio di chiusura del canale da parte dei The Borderline e la scomparsa progressiva dei loro video dal canale YouTube dedicato alle sfide estreme, il gruppo non ha effettivamente chiuso. Quindi, nonostante il messaggio di addio al social con l'attenzione rivolta a Manuel, quasi nulla è cambiato, nemmeno dopo l'inchiesta sull'omicidio stradale che ha coinvolto la morte del bambino di 5 anni durante lo scontro tra il SUV degli youtuber, noti per le sfide, e la Smart della famiglia.

La chiusura del canale, come ricorda la vicepresidente di Moige, un'associazione genitori, può essere decisa solo da Google (ed è stata richiesta). Ciò che gli youtuber hanno comunicato nel messaggio di domenica è invece la fine di ogni attività, cioè l'addio all'impresa che produceva le challenge.

Nel frattempo, i video del canale - che sono ancora visibili alle 14, con annunci pubblicitari che quindi generano guadagni - stanno misteriosamente scomparendo. Il 15 giugno, Giornalettismo ha segnalato 600.000 follower e 118 video. Il giorno successivo, venerdì 16 giugno, mentre l'inchiesta sull'incidente si intensificava, i video erano scesi a 61.

Il canale The Borderline è attivo è continua a guadagnare

Alle 14 di oggi, sono scesi a 53. Perché non sono più visibili? Quei contenuti potrebbero forse chiarire alcune zone d'ombra dell'inchiesta. Ad esempio il numero di persone a bordo del SUV durante l'incidente, un elemento fondamentale ma ancora poco chiaro.

Il canale Youtube di The Bordeline continua a guadagnare, Matteo Di Pietro intanto sottoposto a nuovi esami tossicologici

Nel frattempo, trapela la notizia che la procura di Roma ha disposto ulteriori esami tossicologici per valutare la quantità e la data dell'assunzione di cannabinoidi da parte di Matteo Di Pietro, lo youtuber che si trovava alla guida del SUV. Questa valutazione mira a determinare la quantità e la data in cui sarebbe avvenuta l'assunzione, dopo che nel primo esame sono state trovate tracce di cannabinoidi.

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