Usa, Netanyahu al Congresso: 200 arresti e proteste a Washington
Il premier israeliano accolto tra decine di manifestanti pro-Gaza
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato accolto a Washington in un clima di tensione, con manifestazioni significative contro le sue politiche.
I manifestanti filo-palestinesi, organizzati da gruppi come "Jewish Voices for Peace", hanno espresso il loro dissenso davanti all'hotel Watergate e al Campidoglio, dove Netanyahu è previsto per un discorso. La polizia del Capitol ha riportato che circa 200 persone sono state arrestate per aver violato le regole sulle manifestazioni negli edifici del Congresso.
La Reazione dei Parlamentari Democratici
Molti parlamentari democratici hanno dichiarato che boicotteranno il discorso di Netanyahu al Congresso. Tra questi, figure di spicco come Alexandria Ocasio-Cortez e Bernie Sanders, che hanno criticato duramente il premier israeliano, definendolo un "criminale di guerra" e denunciando la politica israeliana nei confronti dei palestinesi. La tensione politica è accentuata dall'accordo recentemente raggiunto tra Hamas e Fatah, sotto l'egida della Cina, per un governo di riconciliazione a Gaza, un tema che divide nettamente Netanyahu e l'amministrazione Biden.
Proteste e Misure di Sicurezza
Le proteste hanno raggiunto il massimo davanti all'hotel Watergate, dove Netanyahu alloggia. La presenza massiccia delle forze dell'ordine, con strade bloccate e l'uso di droni per monitorare la situazione, ha mostrato l'elevato livello di sicurezza in risposta alla manifestazione. I manifestanti, molti dei quali indossavano magliette rosse con il messaggio "Not in my name", hanno portato striscioni e slogan contro il sostegno militare degli Stati Uniti a Israele e a favore della libertà palestinese. Nonostante gli avvertimenti della polizia, la determinazione dei manifestanti ha portato all'arresto di molti partecipanti.
Implicazioni Politiche e Incontri Futuri
L'arrivo di Netanyahu a Washington non si limita a un discorso al Congresso; sono previsti anche incontri con il presidente Joe Biden, la vicepresidente Kamala Harris e, successivamente, con l'ex presidente Donald Trump a Mar-a-Lago. Questi incontri sono cruciali per Netanyahu, che cerca di rafforzare i legami con gli Stati Uniti in un momento di crescente tensione internazionale e divisioni interne.
La visita di Netanyahu negli Stati Uniti, segnata da proteste e forti critiche, evidenzia le profonde divisioni sia all'interno degli Stati Uniti che nel contesto internazionale riguardo alle politiche israeliane. Il discorso al Congresso e gli incontri con i leader statunitensi saranno osservati da vicino, non solo per il loro contenuto politico ma anche per le reazioni che potrebbero suscitare, sia a livello nazionale che globale.