Ospedale Cotugno di Napoli
Ospedale Cotugno di Napoli

Il clima di sicurezza all’interno degli ospedali è sempre più sotto minaccia, e l’ultimo episodio accaduto presso l’Ospedale Cotugno di Napoli ne è un drammatico esempio. Durante un turno ordinario, un’infermiera è stata molestata sessualmente dal marito di una paziente. 

Il fatto è avvenuto domenica 3 novembre, durante il consueto cambio del sondino della paziente, momento in cui l’uomo avrebbe colto l’occasione per fare avance inappropriati, culminando in una frase volgare e sconvolgente: “Ti interessano i miei 25 cm?”. Il caso, diffuso attraverso i social dall’associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", ha destato indignazione tra il personale sanitario e il pubblico, evidenziando un problema crescente nelle strutture ospedaliere.

La denuncia dell’associazione "Nessuno tocchi Ippocrate" e la dinamica dei fatti

A portare alla luce l’accaduto è stato un post su Facebook dell’associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", che da tempo denuncia le aggressioni e le molestie subite dai lavoratori della sanità. L’episodio è avvenuto nel reparto dove la paziente era ricoverata, quando l’infermiera, nel pieno delle sue mansioni, ha subito attenzioni indesiderate da parte del marito della donna ricoverata.

Pare che l’uomo, già da alcuni giorni, fosse solito fare domande insistenti e inappropriate sull’aspetto fisico e la vita privata della giovane infermiera. Domenica scorsa, però, la situazione è degenerata: mentre l’infermiera si trovava temporaneamente sola, l’uomo l’avrebbe seguita, arrivando ad accerchiarla in bagno. Con atteggiamento intimidatorio, ha pronunciato la frase volgare, lasciando la donna sconvolta e impaurita.

Le telecamere riprendono la scena: ora l'infermiera ha sporto denuncia

Fortunatamente, tutto ciò è stato documentato dalle telecamere di sicurezza installate all’interno dell’ospedale, fondamentali per provare quanto accaduto. Le registrazioni forniranno supporto all’infermiera, che ha già avviato la procedura per sporgere denuncia alle autorità. La presenza delle telecamere non solo garantisce un elemento chiave per l’azione legale, ma evidenzia l’importanza della videosorveglianza nelle strutture pubbliche, non solo per proteggere i pazienti, ma anche per tutelare il personale.

L’appello di Manuel Ruggiero: "Basta aggressioni e molestie, serve protezione per i sanitari"

Manuel Ruggiero, presidente dell’associazione "Nessuno tocchi Ippocrate", ha espresso pubblicamente la propria indignazione per quanto accaduto, sottolineando la gravità delle molestie subite dal personale sanitario. “Non bastano le aggressioni,” ha dichiarato Ruggiero, “adesso dobbiamo subire anche le molestie sessuali. Qualcuno faccia qualcosa per tutelarci”. Questa dichiarazione riflette il sentimento di frustrazione e impotenza vissuto dal personale ospedaliero, spesso vittima di abusi fisici e verbali durante lo svolgimento dei propri compiti.

L’associazione ha rivolto un appello alle istituzioni, chiedendo misure di sicurezza più stringenti per proteggere chi lavora negli ospedali e affronta quotidianamente situazioni di stress e vulnerabilità. La sicurezza negli ambienti di lavoro ospedalieri, infatti, è un problema urgente: oltre alle aggressioni fisiche, le molestie sessuali rappresentano un ulteriore rischio che mina il benessere e la serenità degli operatori sanitari.

La reazione dell’opinione pubblica e l’importanza della sensibilizzazione

L’episodio ha rapidamente scosso l’opinione pubblica, innescando un acceso dibattito sui social e sui media locali. Molti utenti hanno espresso solidarietà all’infermiera e sottolineato la necessità di condanne severe per episodi di questo tipo, che non solo minano la dignità delle persone coinvolte ma anche l’intera immagine del sistema sanitario.

L’accaduto mette in luce la necessità di una campagna di sensibilizzazione contro le molestie e le aggressioni ai danni del personale sanitario, affinché situazioni simili non siano minimizzate e ricevano invece l’attenzione dovuta dalle autorità competenti. La speranza è che episodi come questo possano servire a sensibilizzare l’opinione pubblica e le istituzioni su un problema spesso sottovalutato.

Una richiesta di giustizia per un ambiente di lavoro sicuro

Il caso di molestie all’Ospedale Cotugno rappresenta un campanello d’allarme per la sicurezza dei lavoratori della sanità, spesso esposti a situazioni difficili. È necessario un intervento concreto per garantire un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso, dove i professionisti possano svolgere il proprio lavoro senza timore di subire violenze o abusi. La denuncia dell’infermiera e il supporto delle telecamere di sicurezza potrebbero rivelarsi decisivi per ottenere giustizia e sensibilizzare sull’importanza di tutelare chi, ogni giorno, lavora per il benessere degli altri.

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