Il femminicidio continua a essere un problema allarmante, oggi ancora di più. Oggi che viene a galla l'ennesimo tragico omicidio ai danni di una giovanissima donna incinta,Giulia tramontano.

Femminicidio, le storie delle vittime in Italia da inizio anno

Sono spesso donne coraggiose che cercano la libertà da relazioni violente e possessive, privi di amore. Ecco i nomi e le storie delle donne vittime di femminicidio, in questo 2023 già nero per i casi di cronaca.

  • 4 gennaio, Genova: Giulia Donato, 23 anni, uccisa dal suo ex compagno. Le forze dell'ordine ritrovano il suo corpo dopo l'allarme lanciato dalla sorella. Secondo le indagini, il trentaduenne, una guardia giurata, si è recato a casa della sua ex fidanzata armato della propria pistola d'ordinanza. Dopo averle sparato, si suicida con la stessa arma da fuoco.
  • 13 gennaio, Roma: Martina Scialdone, 34 anni, assassinata a Roma, nella zona compresa tra i quartieri Tuscolano e Appio Latino. La vittima colpita da un colpo di pistola sparato dall'ex compagno Costantino Bonaiuti, 61 anni.
  • 14 gennaio, Bellaria Igea Marina (Rimini): Oriana Brunelli, 70 anni, uccisa dall'ex amante Vittorio Cappuccini, 80 anni. Secondo le ricostruzioni, i due avevano una relazione extraconiugale. L'uomo, ex vigile, la uccide con tre colpi di pistola e successivamente si suicida.
  • 15 gennaio, Trani: Teresa Di Tondo, 44 anni, uccisa dal marito con diversi colpi di arma da taglio. Dopo averla uccisa, l'uomo di 52 anni esce in giardino e si impicca.
  • 1 febbraio, Castiglione delle Stiviere (Mantova): Yana Malayko, 23 anni, era scomparsa nella notte tra il 19 e il 20 gennaio. Il suo corpo ritrovato a Lonato del Garda, in provincia di Brescia, in una zona campestre. La 23enne uccisa da Dumitru Stratan, un 33enne con il quale aveva avuto una relazione terminata nel dicembre 2022.
  • 6 febbraio, Lecco: Antonia Vacchelli, 86 anni, uccisa dal marito Umberto Antonello, ex ferroviere, che la strangola a mani nude. L'uomo confessa di averla uccisa perché non sopportava l'idea di vederla soffrire, considerando il suo gesto un "atto d'amore".
  • 11 febbraio, Riposto (Catania): Melina Marino e Santa Castorina, rispettivamente di 48 e 50 anni, trovate morte a Riposto, in provincia di Catania. Poco dopo, Salvatore La Motta, un ergastolano di 63 anni in regime di semilibertà e in permesso premio, si presenta armato davanti alla caserma dei carabinieri e si suicida. Secondo le indagini, Melina Marino aveva una relazione con La Motta e aveva deciso di lasciarlo, motivo per cui il 63enne ha ucciso anche Castorina.
  • 19 febbraio, Merano (Bolzano). Sigrid Gröber, 39 anni, originaria di Brunico, muore durante la notte presso l'ospedale di Merano, in provincia di Bolzano, dove era ricoverata in gravissime condizioni. Il compagno Alexander Gruber, 55 anni, l'ha uccisa. Secondo l'autopsia, la donna è deceduta a causa delle lesioni provocate dai calci e dai pugni ricevuti dal suo compagno.
  • 25 febbraio, Capodarco (Frazione di Fermo). Giuseppina Traini, 85 anni, accoltellata dal marito Giovanni Petrini, 87 anni. L'uomo arrestato con l'accusa di omicidio.
  • 4 marzo, Giarratana (Ragusa): Costantina dell'Albani, 52 anni, uccisa di notte nella casa di famiglia, dove si prendeva cura della madre anziana. La vittima viene colpita con diverse coltellate dal cognato Mariano Barresi, 66 anni, che viene arrestato dai carabinieri.
  • 7 marzo, Rosarno (Reggio Calabria). Iulia Astafieya, 35 anni, di nazionalità ucraina, uccisa dal compagno Denis Molchanov, suo connazionale, a Rosarno, in provincia di Reggio Calabria. L'uomo fermato nella notte dalla polizia reggina dopo alcune ore di ricerche. Secondo le fonti investigative, il proprietario della casa in cui la vittima risiedeva con il compagno avrebbe avvisato gli inquirenti.
  • 10 marzo, Gioiosa Marea (Messina). Maria Febronia Buttò, 61 anni, uccisa con coltellate dal marito Tindaro Molica Nardo, 65 anni, che poi si suicida utilizzando la stessa arma.
  • 28 marzo, Tuoro sul Trasimeno (Perugia). Francesca Giornelli strangolata dal compagno Lamberto Roscini, che successivamente si impicca. L'omicidio avviene nella casa dove i due abitano a Tuoro sul Trasimeno, in provincia di Perugia, confessato dall'uomo attraverso alcuni biglietti scritti prima di suicidarsi.
  • 30 marzo, Terni. Zenepe Uruci, 56 anni, uccisa dal marito Xhafer Uruci, 62 anni, nella loro abitazione. La coppia, originaria dell'Albania, viveva nel quartiere Borgo Rivo da tempo. La donna, vittima di maltrattamenti da parte del marito da anni, viene uccisa a coltellate. L'uomo viene arrestato dalla polizia con l'accusa di omicidio volontario e successivamente si suicida nella cella del carcere in cui era rinchiuso.
  • 13 aprile, Arezzo. Sara Ruschi e sua madre Brunetta Ridolfi, rispettivamente di 35 e 76 anni, uccise dal compagno di Sara, Jawad Hicham, di 38 anni, nella loro abitazione ad Arezzo. L'uomo aggredisce le due donne con un coltello da cucina: la suocera muore sul colpo, mentre la compagna decede in ospedale. Il duplice omicidio avviene di fronte ai due figli della coppia, uno di 16 anni che successivamente chiama la polizia, e la più piccola di soli 2 anni.
  • 6 maggio, Savona: Safayou Sow, un cittadino della Guinea di 27 anni, si presenta con una pistola semiautomatica e uccide la sua ex compagna Danjela Neza, 29enne di origini albanesi, dopo la fine della loro relazione. L'uomo si consegna alle autorità.
  • 27 maggio, Senago (Milano): L'ultima vittima è Giulia Tramontano, una donna di 29 anni scomparsa alcuni giorni prima, incinta di 7 mesi, a Senago, in provincia di Milano. È stata uccisa da Alessandro Impagnatiello, compagno della ragazza e padre del bambino che Giulia portava in grembo. L'uomo l'ha uccisa con un paio di coltellate e ha cercato di bruciare il corpo. Successivamente, ha trasportato il cadavere nell'intercapedine di via Monterosa nel bagagliaio della sua auto, una T-Roc bianca. Qui trovate tracce di materiale organico. Il movente sembra essere legato alla doppia relazione di Giulia con un collega barista.

Queste sono le storie delle donne che hanno perso la vita quest'anno come vittime di femminicidio.

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