Maria Rosaria Boccia bannata dal Parlamento: "Dimostrerò la verità”
La sospensione dei permessi di accesso è una sanzione senza scadenza: 'Se è il capriccio che decide l'azione di governo, allora è dittatura'
Maria Rosaria Boccia, imprenditrice al centro del caso Sangiuliano, è stata sanzionata con una misura senza precedenti: il divieto di accesso alla Camera dei Deputati.
La Commissione sicurezza di Montecitorio ha deciso di sospendere a tempo indeterminato i suoi permessi di ingresso, dopo la divulgazione di video non autorizzati realizzati con occhiali-smart all'interno della Camera.
La decisione, presa all’unanimità dal comitato presieduto dal vicepresidente della Camera Andrea Costa e dai questori Benvenuto, Trancassini e Scerra, è la sanzione più severa applicabile per una violazione di questo tipo.
Il divieto senza scadenza e il contesto della sanzione
La sospensione, tecnicamente definita come una sanzione "senza scadenza", potrebbe essere rivista solo attraverso una nuova deliberazione del comitato. L’azione della Boccia è stata giudicata grave, poiché ha violato la normativa che regola l’uso di dispositivi di registrazione all’interno di un’istituzione come la Camera dei Deputati. Le immagini, poi pubblicate sui social, hanno innescato un dibattito pubblico e la reazione ferma delle autorità parlamentari.
La Boccia, imprenditrice nota anche per la sua vicinanza a figure di rilievo politico, si trova ora in una posizione complessa, poiché la sospensione è stata considerata una misura necessaria per salvaguardare la sicurezza e la riservatezza all'interno di Montecitorio. Questa decisione va oltre il semplice "richiamo" inizialmente ipotizzato, riflettendo la gravità attribuita alla vicenda.
La difesa di Maria Rosaria Boccia: "Dimostrerò la verità per amore della democrazia"
In risposta alla sanzione, Maria Rosaria Boccia ha pubblicato un lungo post sui suoi profili social, ribadendo la sua volontà di difendere la propria "dignità e onorabilità". Nel suo messaggio su Instagram, la Boccia ha criticato duramente l'azione di governo, definendo il suo caso come il risultato di un "capriccio", che secondo lei rappresenta un pericolo per la democrazia. "Se il capriccio comanda l'azione di governo, allora siamo già al passaggio verso una nuova forma di dittatura", ha affermato, sottolineando che la sua battaglia è una questione di principio per la difesa della Repubblica Italiana.
Boccia si è dichiarata determinata a dimostrare la verità e a difendere la propria virtù, sentendosi ingiustamente offesa e danneggiata. Ha anche fatto riferimento al suo passato ruolo come consigliera del Ministro della Cultura, posizione che sostiene le sia stata tolta "per capriccio", dopo un decreto ministeriale di nomina poi annullato.
Le accuse contro il Ministro della Cultura
Oltre alla questione dei video non autorizzati, Boccia ha espresso pesanti critiche nei confronti del Ministro della Cultura, sostenendo di essere stata minacciata di denuncia senza mai ricevere scuse ufficiali per le offese ricevute. Ha descritto il suo licenziamento come ingiusto e ha rilanciato la notizia della sua intervista prevista durante la trasmissione televisiva "È sempre Cartabianca", annunciando che avrebbe approfondito il tema e difeso con fermezza la sua posizione.
Secondo Boccia, la questione non riguarda solo la sua persona, ma anche il principio fondamentale di trasparenza e onestà nel contesto della democrazia italiana. In un tono accorato, ha sottolineato che la sua lotta è "per amore della Repubblica e della Democrazia", dichiarando che continuerà a difendere la sua onorabilità fino a dimostrare la verità.
Il caso di Maria Rosaria Boccia rappresenta un episodio di forte impatto pubblico, poiché coinvolge temi delicati come la sicurezza all'interno delle istituzioni parlamentari e la libertà di espressione. La sospensione dei permessi d’ingresso a Montecitorio ha imposto un divieto severo e inedito, mentre la difesa di Boccia punta sulla rivendicazione della sua dignità e il diritto alla trasparenza. Resta ora da vedere come si evolverà la vicenda, con l’attenzione mediatica che potrebbe intensificarsi nei prossimi giorni.