MILANO/TORRE ANNUNZIATA. Due città in lutto e una giovane vita stroncata solo perchè voleva cambiare vita, avere un futuro migliore. Da Torre Annunziata a Milano, l'ultimo viaggio di Pietro, quello che doveva essere il viaggio della speranza, del rinnovo ed invece è stato solo distruzione.

Non ci credono i familiari, non ci crede Francesco, il suo compagno che se l'è visto morte davanti agli occhi e che ora anche lui lotta tra la vita e la morte.

Milano, chi era Pietro Caputo

Pietro Caputo, 21 anni, di Torre Annunziata (nella fotina) e Francesco Mazzacane, 24 anni, di Torre del Greco: «una coppia felice», si definivano su Instagram, social attraverso cui volevano «condividere con il mondo una storia speciale». Una storia invece finita troppo presto e nel più tragico dei modi: Pietro è morto e Francesco è rimasto gravemente intossicato a causa di un’esalazione di monossido di carbonio in un residence di Novegro, vicino a Milano, dove abitavano da alcune settimane. Francesco infatti aveva trovato un’opportunità di lavoro come stagista alla Esselunga, azienda che ha una convenzione con il residence, e si era trasferito dalla Campania alla Lombardia. Di lì a poco il fidanzato lo aveva raggiunto.

Cosa è successo

Tutto lasciava presagire ai due giovani un avvenire sereno , ma purtroppo un tragico incidente ha mandato in frantumi i loro sogni.

Una caldaia mal funzionante ora sotto sequestro, secondo i primi accertamenti dei vigili del fuoco, ha sprigionato nell’appartamento una quantità letale di ossido di carbonio.

Sono stati i familiari di Francesco a dare l’allarme e ad allertare i carabinieri: il ventiquattrenne non rispondeva alle chiamate, cosa mai accaduta in precedenza. Una volta entrati nell’alloggio i militari hanno avuto la conferma dei sospetti. Per Pietro non c’era più nulla da fare, mentre Francesco è stato portato in codice rosso all’ospedale Fatebenefratelli di Milano. (CorrieredelMezzogiorno)

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