manuel bortuzzo e lulu selassie

Manuel Bortuzzo, giovane campione paralimpico, è stato protagonista di una vicenda di stalking che ha profondamente scosso la sua vita personale. La storia coinvolge Lucrezia Hailé Selassié, accusata di una serie di comportamenti ossessivi culminati in episodi di violenza fisica e verbale. Gli atti dell’inchiesta, che include le testimonianze di chi era presente agli eventi, delineano un quadro inquietante di ansia e timore per l’incolumità del nuotatore.

La lite in Portogallo: testimonianze e ricostruzioni

Un episodio chiave si è verificato ad aprile 2024 a Madeira, durante gli europei di nuoto. Efrem Morelli, capitano della nazionale, ha raccontato agli inquirenti ciò che è accaduto in un hotel dove risiedeva la squadra. Secondo il suo racconto, Selassié ha cercato di forzare un incontro con Bortuzzo, prima con insistenza alla porta e poi entrando nella stanza. Le sue urla e la successiva aggressione fisica hanno lasciato segni non solo sul corpo ma anche sulla psiche del giovane atleta.

Le conseguenze fisiche e psicologiche

Durante la lite, Manuel Bortuzzo ha cercato di proteggersi dai colpi, come conferma la testimonianza di Morelli: «Si proteggeva il viso con le mani… aveva la guancia arrossata». La vicenda non è stata isolata, ma l’apice di due anni di episodi simili, che hanno generato un profondo senso di insicurezza nello sportivo.

Comportamenti ossessivi e minacce di morte

Secondo il Gip Francesca Ciranna, l’accusata ha portato avanti una serie di condotte persistenti e ossessive, presentandosi ovunque Bortuzzo si trovasse, dai luoghi di lavoro alle competizioni. Le minacce di morte e le scenate pubbliche hanno ulteriormente aggravato la situazione, richiedendo l’intervento delle autorità giudiziarie.

Il Gip ha confermato l’applicazione del braccialetto elettronico per Selassié, nonostante le richieste di revoca. Tale misura si è resa indispensabile per tutelare il nuotatore, impedendo all’imputata di avvicinarsi a lui.

Gli episodi non sono nuovi: già nel 2022, durante un intervento a Latina, Selassié aveva forzato l’ingresso di una sala operatoria. Questo schema di comportamenti violenti e invasivi mostra una chiara escalation, culminata nei fatti di Madeira.

L’importanza del supporto legale e psicologico

Bortuzzo ha dovuto affrontare non solo le ripercussioni legali della vicenda, ma anche un percorso di recupero psicologico per superare il trauma subito. Il caso evidenzia quanto sia fondamentale il supporto professionale in situazioni di stalking e violenza.

Prossimi sviluppi giudiziari

La vicenda giungerà a un punto cruciale il 13 marzo 2025, con il processo a rito abbreviato. Gli inquirenti continueranno a lavorare per assicurare giustizia al campione, garantendo che episodi simili non si ripetano in futuro.

La storia di Manuel Bortuzzo è un tragico esempio di come la notorietà non metta al riparo da situazioni di violenza e stalking. Tuttavia, il coraggio dimostrato dal campione nel denunciare e affrontare queste difficoltà rappresenta un messaggio importante per tutte le vittime di abusi: chiedere aiuto è il primo passo per riprendere il controllo della propria vita.

 

 

 

Liliana Resinovich, Bruzzone: “Qualcuno potrebbe averla aggredita e poi inscenato suicidio”
Fermata 19enne all'aeroporto di Bergamo: voleva unirsi all’Isis in Siria