Reddito di cittadinanza e Quota 100 a rischio abolizione. Ecco cosa sta accadendo
Due importanti misure varate durante il primo Governo Conte finiscono sotto nuovamente sotto la lente della Corte dei Conti. Si tratta del Reddito di cittadinanza e di Quota 100, che già in passato sono state oggetto di analisi da parte della magistratura contabile.
Corte dei Conti: Reddito di Cittadinanza e Quota 100 nel mirino
Quest'oggi il procuratore generale della Corte dei Conti, Fausta Di Grazia, nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato, non ha usando mezzo termini parlando delle due misure tanto volute e promosse dal Governo giallo-verde. Il riferimento, come detto prima, è al reddito di cittadinanza, che è senza dubbio il cavallo di battaglia, ma anche a Quota 100, la riforma previdenziale promossa in particolare dalla Lega di Salvini.
Nel corso della sua requisitoria il procuratore generale della Corte di Conti, oltre ad evidenziare che non è più rinviabile un intervento in materia fiscale che riduca per quanto possibile le aliquote sui redditi di lavoratori e pensionati, ha parlato anche del reddito di cittadinanza. Già nel Rapporto 2020 diffuso nelle scorse settimane, la Corte dei Conti ha di fatto bocciato il sostegno economico ad integrazione dei redditi familiari tanto voluto dal Movimento Stelle.
Reddito di cittadinanza: risultati sotto i target. Ecco perchè
Il procuratore generale Fausto di Grazia nella sua requisitoria evidenzia che i risultati sono al di sotto degli obiettivi, spiegando che "dai dati degli uffici di controllo risultano essere state accolte circa 1 milione di domande, a fronte di quasi 2,4 milioni di richieste, delle quali, secondo elaborazioni di questo Istituto, soltanto il 2% ha poi dato luogo ad un rapporto di lavoro tramite i Centri per l'impiego".
Quota 100: risultati insoddisfacenti
Non meno impietoso il giudizio espresso su Quota 100 che al pari del reddito di cittadinanza ha prodotto risultati insoddisfacenti. Il procuratore Di Grazia ha evidenziato che alla data dl 31 dicembre 2019 risultano essere state approvate 155.897 richieste di collocamento in quiescenza, pari a circa il 69% dlle domande presentate. Circa il 49% delle domande accolte riguarda soggetti con oltre 41 anni di contribuzione, a fronte di un'anzianità lavorativa media di 40 anni. I risultati sono stati al di sotto degli obiettivi illustrati nella Relazione tecnica che accompagnava il provvedimento, avente anche finalità di ricambio generazionale della forza lavoro.
Reddito di cittadinanza: rischio abolizione nei prossimi mesi?
Le indicazioni arrivate oggi dalla Corte dei Conti non sono certo incoraggianti nè per il Reddito di cittadinanza nè per Quota 100, sul futuro dei quali si allungano alcune ombre. Chiariamo in primis che dalla magistratura contabile non è arrivata alcuna raccomandazione in merito all'abolizione delle due misure, ma aumenta le preoccupazioni sulla sopravvivenza di entrambe. Già in questi mesi successivi allo scoppio dell'emergenza coronavirus hanno iniziato a serpeggiare i timori di un possibile smantellamento del reddito di cittadinanza.
La preoccupazione che è nella prossima legge di bilancio non siano inserite le risorse da destinare al finanziamento del sussidio. La progressiva riduzione di peso del Movimento 5 Stelle nella compagine di Governo non è certo di aiuto nella difesa del reddito di cittadinanza che vede una chiara opposizione di varie forze politiche. L'ex premier Renzi ad esempio più volte si è espresso in termini negativi su questo sostegno economico che a suo dire sarebbe da abolire. Non diversa la posizione dell'opposizione e in particolare della Lega che dopo averlo votato più di un anno e mezzo fa, ora lo critica e non poco, tanto che a fine maggio il leader Salvini ha dichiarato che sarebbe meglio sospenderlo.
Quota 100: verso riforma o eliminazione?
Ben diversa la sua posizione nei confronti di Quota 100 che a suo dire ha prodotto grandi risultati, motivo per cui la misura viene difesa a spada tratta, come era inevitabile che accadesse. Anche su quota 100 però il dibattito è molto acceso tra sostenitori e oppositori della misura che difficilmente dovrebbe essere abolita prima della sua scadenza prevista al 31 dicembre 2021.
Molto probabile però che ci sia una riforma di quota 100, con una revisione dei paletti attualmente previsti e l'introduzione di nuovi requisiti che dovrebbero essere peggiorativi rispetto a quelli esistenti. Fonte: Trend Online Leggi ancheReddito di Cittadinanza: c'è l'obbligo di trasferirsi fino a 250 km per lavorare, ecco perché Metti like alla pagina 41esimoparallelo e iscriviti al gruppo 41esimoparallelo