meloni trump

L’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca ha riacceso l’entusiasmo tra i sovranisti italiani. In particolare, Matteo Salvini sembra determinato a sposare l’agenda trumpiana su più fronti, dalla politica estera alla gestione economica, mettendo in difficoltà la premier Giorgia Meloni e il ministro degli Esteri Antonio Tajani, costretti a calibrare ogni dichiarazione per mantenere equilibri internazionali.

Salvini rilancia il "Make Europe Great Again"

Il leader della Lega, forte del legame con Trump, sta cercando di consolidare la sua posizione politica interna allineandosi alle politiche dell’ex presidente USA.

  • Dazi e rapporti commerciali: Salvini minimizza i rischi per il Made in Italy, sostenendo che Trump preferirà accordi bilaterali piuttosto che penalizzare l'Italia con tariffe doganali punitive.
  • Supporto a Israele: Salvini ha espresso il suo appoggio al piano americano per "liberare Gaza dagli estremisti islamici".
  • Attacco alla Corte Penale Internazionale: Dopo il caso Almasri, il ministro delle Infrastrutture ha attaccato la CPI, ritenendola strumento di pressioni politiche.
  • Critiche all’OMS: In Lombardia è stata presentata una mozione per valutare l’uscita dell’Italia dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, considerata un’istituzione troppo burocratizzata.

Meloni e Tajani: il difficile equilibrio tra Washington e Bruxelles

Se da un lato Salvini si muove con libertà, Meloni e Tajani si trovano in una posizione più delicata. La Premier sta cercando di mantenere buoni rapporti con Washington senza compromettere quelli con Bruxelles, mentre Tajani, da ministro degli Esteri, deve evitare mosse troppo estreme per non creare tensioni diplomatiche.

La strategia della Lega: Salvini punta al consenso interno

Matteo Salvini sa che questo è il momento giusto per consolidare la sua leadership all’interno del centrodestra.

  • Ha rafforzato la sua posizione nella Lega Lombarda, inserendo uomini fidati nei vertici del partito.
  • Sta cercando di differenziarsi dalla linea di governo, proponendo una nuova rottamazione fiscale, in contrasto con le posizioni più caute del viceministro delle Finanze Maurizio Leo.
  • Minaccia addirittura di uscire dalla giunta regionale del Lazio guidata da Francesco Rocca, per riaffermare la sua autonomia politica.

Il rischio dazi e il futuro delle relazioni commerciali con gli USA

Uno dei nodi cruciali riguarda le politiche commerciali di Trump. Se il nuovo presidente decidesse di imporre dazi sui prodotti europei, il settore manifatturiero del Nord Italia, roccaforte leghista, potrebbe subire un duro colpo. Tuttavia, Salvini minimizza i rischi, sostenendo che Trump adotterà dazi selettivi, penalizzando solo alcuni Paesi europei.

Secondo Alberto Bagnai, responsabile economico della Lega, il rischio è limitato:

"Trump ha sempre favorito accordi bilaterali. Nel 2019 colpì i vini francesi, tedeschi e spagnoli, ma non quelli italiani. Il nostro Paese potrebbe trarre vantaggi dal nuovo assetto globale.

L’avvicinamento della Lega a Trump segna una nuova fase politica in Italia. Salvini punta tutto sul trumpismo, ma Meloni e Tajani sono costretti a fare i conti con la complessa realtà geopolitica.

Se l’allineamento con Trump porterà benefici o problemi all’Italia è ancora tutto da vedere, ma una cosa è certa: la corsa sovranista all’agenda USA è appena iniziata.

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