Pierpaolo Morciano, morto nel giorno del suo compleanno: il kit droga comprato al supermercato
Al momento, è stato aperto il «fascicolo» per omicidio colposo: disposta l'autopsia
Pierpaolo Morciano, 26 anni, è morto tragicamente il 17 novembre dopo aver inalato il protossido di azoto, noto come la «droga della risata», durante la sua festa di compleanno ad Alessano, un piccolo paese nel Salento. Con i suoi amici, aveva acquistato i palloncini e la bomboletta contenente il gas, utilizzato per provocare euforia e alterare la percezione. Ma quella che doveva essere una festa si è trasformata in una tragedia: dopo l'inalazione, Morciano ha accusato un malore fatale in via della Giudecca, nonostante i tentativi di soccorso.
Un ragazzo come tanti, un incidente terribile
Pierpaolo viveva con la madre in un piccolo appartamento vicino alla Chiesa Santa Maria degli Angeli. Disoccupato, si guadagnava qualche soldo con lavori stagionali nei ristoranti della zona. Descritto dai compaesani come un ragazzo semplice, la sua morte ha sconvolto la comunità di Alessano, dove il vicesindaco Marcello Casi ha dichiarato che non si era mai sentito parlare prima d'ora di questa particolare droga. La tragedia ha sollevato preoccupazioni, specialmente per l'uso crescente del protossido di azoto tra i giovani.
Cos'è la «droga della risata»?
Il protossido di azoto, noto anche come gas esilarante o «balloon» (palloncino), è un gas legale quando utilizzato per scopi medici come anestetico. Tuttavia, la sua inalazione ricreativa sta diventando sempre più popolare tra i giovani, grazie alla sua facile reperibilità e al suo basso costo. Si trova facilmente in bombolette per panna spray o può essere acquistato online. Inalato, il gas provoca un'intensa sensazione di euforia, alterando i sensi e riducendo l'ansia, ma i suoi effetti possono essere pericolosi. A concentrazioni elevate, può causare perdita di coscienza, depressione respiratoria, asfissia, e anche morte per arresto cardiaco.
I rischi della sostanza: euforia ma anche gravi conseguenze
Anche se i suoi effetti sono inizialmente euforici e temporanei, il protossido di azoto è molto pericoloso, soprattutto se inalato in grandi quantità o ripetutamente. Può causare vertigini, nausea, mal di testa, e a lungo termine, danni neurologici, tra cui carenze di vitamina B12, neuropatie e difficoltà motorie. Cristina Cadoni, tossicologa dell'Istituto di Neuroscienze del CNR, ha sottolineato i pericoli, come l'ipossia (carenza di ossigeno), che può portare a danni ai nervi e a gravi disfunzioni respiratorie e cardiache. La sostanza è stata vietata in diversi paesi, ma in Italia, come nel resto del mondo, la sua diffusione sta crescendo.
Il dolore di una comunità e la preoccupazione per il futuro
La morte di Pierpaolo Morciano solleva interrogativi sulla crescente diffusione di questa pratica tra i giovani, portando con sé il rischio di nuove tragedie. La famiglia e la comunità di Alessano sono ancora sotto shock per la perdita improvvisa di un giovane che, come molti altri, cercava solo un po' di allegria per celebrare la propria vita. Ora, gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza sulla dinamica dell'incidente, aprendo un fascicolo per omicidio colposo, mentre la famiglia si prepara ad affrontare il dolore di una tragedia incomprensibile.