«Martino, sei arrivato!». Sono le 10.30 e Carla Schiffo, 78 anni, è felice per la visita del genero nella casa di riposo Madre Teresa Michel, ad AlessandriaMartino Benzi, ingegnere elettronico di 66 anni, sembra tranquillo, saluta affettuosamente la suocera nella sua stanza al primo piano. Tutto come di consueto, l’unica stranezza è l’assenza della moglie Monica Berta. Poi all'improvviso quell'uomo tranquillo è scappato via ed è andato ad uccidersi.

Alessandria è immersa nel dolore, nello sgomento e nella tristezza all'indomani della tragica morte di Matteo Benzi, un giovane di 17 anni. È stato ucciso dal padre, Martino Benzi, insieme alla madre Monica Berta, 55 anni, e alla nonna Carla Schiffo, 78 anni, in un triplice omicidio seguito dal suicidio dell'ingegnere 68enne. La motivazione dietro questo tragico evento rimane ancora sconosciuta, ma sembra essere legata a questioni economiche, gettando una profonda ombra sulla comunità dell'Istituto Alessandro Volta, la scuola frequentata da Matteo.

Matteo Benzi era un esempio del classico "bravo ragazzo". Suo padre, Martino, era estremamente orgoglioso di lui, come dimostrato dal suo sito internet. Nel sito, Martino si descriveva come un padre felice, avendo avuto Matteo in un'età in cui molti dei suoi coetanei diventavano nonni. Matteo frequentava il quarto anno dell'Istituto Tecnico Industriale con specializzazione in elettrotecnica, ed era descritto come un ragazzo brillante, mite e solare dalla preside Maria Elena Dealessi. A scuola, non aveva mai fatto assenze ed aveva ottenuto ottimi risultati, continuando a essere promosso senza intoppi. Non c'erano segni di problemi familiari, anzi, il padre Martino era sempre stato molto presente nella sua vita.

Sul cancello d'ingresso della scuola è comparso un messaggio commovente: "Da domani il tuo banco sarà vuoto, ma qui, tra noi, tu avrai per sempre il tuo posto."

Alessandria, la strage familiare

La perdita di Matteo ha scatenato una valanga di ricordi e pensieri sui social media. In particolare, un insegnante di nome Sandro Marenco ha condiviso un messaggio straziante: "Ciao Matteo", scrive in un post. "Non eri il mio alunno, ma eri anche tu un mio alunno. È davvero difficile scrivere in questo momento perché provo un profondo dolore e tristezza. La nostra scuola, la tua scuola, perde un ragazzo straordinario che ha lasciato un segno. I tuoi insegnanti parlano di te con il cuore, il che significa che hai portato il cuore nella tua classe e nei corridoi. Vorrei abbracciarti e dirti che non è giusto, che non lo meritavi. Ma sento il bisogno di abbracciare tutti i tuoi compagni, tutti gli studenti, i colleghi. Siamo uniti nel dolore, dobbiamo darci forza."

Chi era Martino Benzi, dal lavoro al sito web

Nato ad Alessandria il 5 ottobre del 1956, Martino Benzi avrebbe festeggiato tra pochi giorni i 67 anni. Ingegnere e libero professionista, da oltre vent'anni lavorava nel campo dell'informatica e della comunicazione. Come si evince dal suo sito web, dopo una laurea in Ingegneria Idraulica presso il Politecnico di Torino con una tesi di fluidodinamica teorica dal titolo "Schiere di vortici di Bénard-Kàrmàn in presenza dell'ostacolo generatore", Benzi ha fatto l'ufficiale di completamento al Battaglione Alpini Susa. Da quel momento in poi, si è occupato sempre di informatica e comunicazione.

Strage Alessandria - I due biglietti lasciati da Martino

n cucina gli inquirenti, coordinati dal procuratore di Alessandria Enrico Cieri, trovano un secondo biglietto scritto con una lucidità agghiacciante: «Li ho uccisi io, alle 7,10. Ho ucciso prima Matteo e poi Monica. Sono rovinato, ho distrutto la mia famiglia, che amavo più di ogni altra cosa».

Gli inquirenti stanno cercando di approfondire quelle parole, avviando una serie di accertamenti investigativi sui conti correnti di Martino Benzi

Le parole per il figlio

Diventato padre nel 2006, sul suo blog scriveva «mi è nato un bel bambino, all'età in cui qualche mio compagno di scuola diventava nonno. Non credo di aver bisogno di dirti che una cosa del genere contribuisce - mi costringe - a mantenermi giovane e al passo coi tempi».

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