Neonata morta, tracce di droga ma le indagini difensive lo smentiscono. La mamma non sapeva di essere incinta
A Matelica, un episodio tragico ha sconvolto la comunità locale nell'ottobre del 2020. Una donna ha partorito in casa, assistita dal suo compagno, ma la neonata è morta poco dopo. Le indagini sul caso sono ancora in corso sotto la guida del sostituto procuratore Rosanna Buccini, che sta cercando di stabilire le cause della morte della neonata.
Neonata morta a Matelica, c'è l'autopsia della piccola
L'autopsia eseguita dal medico legale Adriano Tagliabracci ha fornito importanti risultati sul caso. Secondo il medico legale, la morte della neonata è stata causata da complicazioni derivanti da un parto non avvenuto in ospedale e in condizioni non idonee. Inoltre, la madre della neonata aveva dichiarato di non essersi accorta di essere incinta, una tesi confermata anche dal suo compagno. Non sono stati riscontrati segni di violenza, ma Tagliabracci ha rilevato la presenza di tracce di droga nella perizia, senza specificarne la quantità.
La difesa
I genitori della neonata, accusati di omicidio colposo, sono difesi dagli avvocati Massimiliano Ciaboco, Daniele Carmenati e Giovanni Fattorini. I legali hanno immediatamente avviato le indagini difensive dopo aver appreso i risultati dell'autopsia. Un accertamento privato effettuato da un laboratorio medico di fama avrebbe smentito quanto emerso dagli accertamenti disposti dalla Procura.
Gli avvocati Ciaboco, Carmenati e Fattorini hanno richiesto un esame con la formula dell'incidente probatorio, e l'udienza in cui sarà conferito l'incarico al medico legale Mariano Cingolani è in programma giovedì prossimo in Tribunale. Il collegio difensivo incaricherà anche un tossicologo che affiancherà il professor Piergiorgio Fedeli.
Secondo la ricostruzione dei fatti effettuata dai carabinieri della Compagnia di Camerino, la donna avrebbe riferito di non sapere di essere incinta. La donna è già madre di due figli, che sono tutelati dall'avvocato Paolo Carnevali. Gli avvocati della difesa hanno puntualizzato che la chiamata al 118 è stata pronta e contestuale all'evento, effettuata dal compagno della donna. La vicenda rimane ancora avvolta nel mistero, ma gli avvocati difensori sono determinati a far luce sulla questione.
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