Giulia Tramontano, il procuratore: «Alessandro Impagnatiello può essere libero tra 10 anni»
IMPAGNATIELLO CHIUSURA INCHIESTA. L'inchiesta sull'omicidio di Giulia Tramontano, in cui è coinvolto Alessandro Impagnatiello, il barman dell'Armani Bamboo, si avvia verso la chiusura. Le ipotesi di complici si sono ridotte, ma alcuni dubbi sulla dinamica persistono.
Gli esiti dell'autopsia, prevista per oggi, potrebbero finalmente risolvere gli ultimi interrogativi. Inoltre, un'allarme lanciato da Sebastiano Ardita, ex consigliere del Consiglio Superiore della Magistratura e procuratore aggiunto a Catania, riguardo alla possibilità che l'assassino possa beneficiare della riforma Cartabia per una possibile liberazione anticipata e richiesta di giustizia riparativa.
Impagnatiello chiusura inchiesta: «Solo 10 anni»
L'autopsia sul corpo di Giulia sarà fondamentale per confermare l'ipotesi della procura secondo cui aggredita alle spalle. Si cercherà di determinare se colpita al ventre e di identificare la natura dei tagli presenti sul cadavere.
Il barman ha dichiarato di fronte al Gip che la stessa Giulia procurata involontariamente tali ferite, ma si ipotizza che siano un tentativo disperato di difesa.
Inoltre, sarà importante stabilire l'ora della morte di Thiago al fine di contestare l'accusa di interruzione forzata di gravidanza. Gli investigatori approfondiranno anche la presenza di un topicida trovato nello zaino di Impagnatiello, che aveva effettuato ricerche su internet sugli effetti per gli esseri umani nei giorni precedenti.
La procura
Sta ancora cercando di dimostrare la premeditazione da parte di Impagnatiello, che finora non è stata considerata come aggravante dal giudice delle indagini preliminari insieme alla crudeltà. I medici nominati dalla magistratura cercheranno di determinare il giorno esatto in cui il 30enne si è sbarazzato del cadavere utilizzando un carrellino, su cui sono state trovate tracce di sangue. Si presume che Impagnatiello abbia acquistato il carrellino il 30 maggio.
Nel frattempo, le indagini proseguono con l'analisi delle immagini delle telecamere di sicurezza, l'audizione di testimoni - incluso l'interrogatorio della ragazza italo-inglese con cui Impagnatiello aveva una relazione parallela - e la ricerca del cellulare di Giulia, oltre ad altre attività investigative. Inoltre, il 15 giugno sono previsti accertamenti irripetibili su tre computer e un tablet sequestrati nell'appartamento della coppia.
La Camera penale di Milano
ha sollevato critiche riguardo alle modalità e ai contenuti della conferenza stampa tenuta recentemente dalla Procura sul fermo di Impagnatiello. Secondo l'organizzazione, tali modalità sarebbero in contrasto con lo spirito della legge Cartabia sulla presunzione di innocenza e potrebbero influenzare negativamente i giudici chiamati a valutare l'accuratezza dell'accusa. Gli avvocati hanno anche contestato la spettacolarizzazione delle indagini sui media, che dedicano ampio spazio alla vicenda con prime pagine e trasmissioni televisive in prima serata.
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