Covid a Napoli. Sale la preoccupazione tra il personale ospedaliero del Cardarelli dove il bilancio dei sanitari positivi al Covid continua a crescere.
Ad oggi, i nuovi riscontri riguardano dieci sanitari in forza a diverse unità operative della struttura tra cui 4 infermieri del pronto soccorso.
Tra i contagiati sono compresi:
un medico del Reparto di Neurologia, tre infermieri tra Medicina 2, Medicina 3 e Gastroenterologia d’Urgenza. E ancora, in quest’ultima unità operativa, un operatore socio sanitario.
A questi dati, sono da aggiungere 4 infermieri dell’autoparco del Cardarelli di Napoli che prestano servizio sulle ambulanze per i trasferimenti tra i vari padiglioni.
Le condizioni di salute dei sanitari del Cardarelli positivi al virus sono buone
E, per il momento, si tratta di tutti casi asintomatici e in isolamento domiciliare. Fa eccezione il medico in forza al Reparto di Rianimazione, ricoverato qualche giorno fa al Cotugno nel Reparto di terapia Subintensiva per il quale la situazione è seria.
Tra i pazienti, i nuovi casi positivi riguardano:
una 23enne, trasferita da Prima Chirurgia alla nuova area Covid della palazzina A, un paziente in Neurochirurgia ed uno in Urologia.
La situazione ha comportato una “campagna a tappetto” da parte dell’azienda Cardarelli per sottoporre ai tamponi, in tempi brevi, tutto il personale.
Più volte, i vertici ospedalieri hanno raffrontato i dati e rassicurato sul fatto che i casi positivi al Covid sono da proporzionare a centinaia di test eseguiti e risultati negativi.
Nonostante la massiccia operazione di screening, il problema restano le stanze “grigie”. Queste saranno allestite in tutte le Unità operative con degenza per accogliere i pazienti in attesa dell’esito del tampone, suddividendo stanze femminili e maschili.
«Per le stanze grigie nei reparti occorre una maggiore organizzazione – si legge in una nota del Coordinamento provinciale Cobas- occorrono aree specifiche per la vestizione e svestizione del personale impiegato nelle stanze, le tute vanno gettate nei bags per rifiuti speciali infettivo, i visor devono essere decontaminati.
Il locale dove è avvenuta la svestizione, deve essere subito decontaminato e sanificato. Se non verranno adottati rigidi protocolli la situazione peggiorerà ulteriormente».(ILMattino)
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