Cade nella piscina di casa: il cuore del piccolo Gioele ha smesso di battere dopo due giorni di agonia. Aveva 3 anni
La caduta in piscina, i polmoni pieni d'acqua, i tentativi dei sanitari di rianimarli durati oltre quaranta minuti, la corsa in eliambulanza fino a Roma.
In ospedale i medici erano riusciti ad aspirare tutto il liquido, ma non è bastato.
Gioele Carletti, questo il nome del bimbo riportato dal Messaggero, non ce l'ha fatta: è morto dopo due giorni di agonia al Bambino Gesù di Roma. Il piccolo era in coma da mercoledì ed è morto ieri.
L'incidente è avvenuto intorno alle 13: la mamma ha lavorato tutta la mattina in un asilo nido di Palestrina, è tornata a casa e ha cominciato a preparare il pranzo mentre Gioele giocava da solo in giardino.
Improvvisamente il bambino è caduto nella piscina davanti casa e quando la mamma se n'è accorta, purtroppo, era già troppo tardi.
L'intervento dell'eliambulanza e il trasporto d'urgenza all'ospedale Bambino Gesù di Roma
I vicini di casa hanno sentito le urla della donna e sono riusciti ad intercettare un'automobile del nucleo radiomobile di Palestrina. I militari, a loro volta, hanno chiamato i soccorsi e sul posto sono arrivate due ambulanze del 118.
Alle 14,30 il piccolo è stato trasportato in condizioni disperate all'ospedale Bambino Gesù di Roma con un'eliambulanza.
I medici del nosocomio pediatrico romano hanno cercato di salvarlo in tutti i modi, ma dopo due giorni di tentativi Gioele non ce l'ha fatta.
Lascia la mamma, maestra d'asilo, il papà, installatore di porte blindate, e una sorellina di appena sette mesi, battezzata pochi giorni fa. Il fatto è accaduto alla periferia di San Cesareo, comune a sud di Roma, località Colle Nobeletto. Fonte: Fanpage
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