Meno del 2% dei beneficiari totali
Poco meno di 40 mila persone hanno avuto un contratto di lavoro dopo avere ottenuto il reddito di cittadinanza fino ad ora. È quanto mettono in evidenza i numeri dell'Anpal, l'agenzia nazionale per le politiche attive per il lavoro, aggiornati al 31 gennaio scorso. Nel dettaglio si tratta di 39.760 persone, con un balzo in avanti di circa 11 mila rispetto al 10 dicembre 2019 (+38,2%). In totale, a fine 2019, i beneficiari del reddito di cittadinanza erano 2.370.938. Circa l'1,7% di questi ha trovato un lavoro. Percentuale da prendere comunque con le pinze visto che questo numero include anche chi, pur beneficiario del sussidio, non deve sottoscrivere alcun patto per l'impiego e quindi cercare un lavoro (minori, anziani, disabili ecc). Per avere un ordine di grandezza, lo scorso anno l'Istat aveva stimato che soltanto un terzo dei beneficiari del reddito era destinato ad essere inserito in un percorso lavorativo. In altre parole, soltanto un terzo di chi riceve il reddito, anche nel migliore dei casi possibili, è previsto che possa trovare un impiego.
Le stime
Stime, queste, in linea con i dati Anpal, che identificano quindi in 908.198, tra gli oltre 2 milioni di percettori del sussidio, le persone che potrebbero stipulare un patto per il lavoro. E di queste i centri per l'impiego hanno convocato 529.290 beneficiari.
I "presenti" alla prima convocazione sono stati 396.297 e sono stati sottoscritti 262.738 Patti di Servizio. Per quel che riguarda il contributo dei Navigator: hanno supportato gli operatori dei Cpi nella convocazione e accoglienza di 372.855 beneficiari del RdC, di cui 125.641 nel mese di dicembre 2019; hanno assistito gli operatori dei Cpi nella "presa in carico" di 151.697 beneficiari del RdC, di cui 59.867 a dicembre.
(Repubblica)
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