Ramy Elgaml
Ramy Elgaml

La morte di Ramy Elgaml, 19enne egiziano, avvenuta nella notte tra sabato 23 e domenica 24 novembre durante un inseguimento con i carabinieri a Milano, continua a suscitare forti reazioni nella città. L'inchiesta sulla sua morte ha portato a sviluppi significativi, con l'iscrizione nel registro degli indagati di un carabiniere, che era alla guida dell'auto di servizio durante il fatale inseguimento. Il militare è stato indagato per omicidio stradale in concorso, in quanto la dinamica dell'incidente resta ancora oggetto di accertamenti. Anche il 22enne tunisino, che era alla guida dello scooter su cui Ramy si trovava, è sotto indagine. L'auto dei carabinieri e lo scooter erano stati coinvolti in un inseguimento che ha portato alla perdita di controllo del mezzo e allo schianto di Ramy, che è morto poco dopo l'incidente.

Indagini in Corso e Autopsia

La Procura di Milano ha avviato un'inchiesta per fare chiarezza sulle circostanze della morte, coordinata dal pm Marco Cirigliano. Le autorità hanno disposto l'autopsia, fissata per venerdì 29 novembre, per determinare con maggiore precisione la causa del decesso di Ramy e se ci siano responsabilità dirette da parte degli agenti coinvolti nell'inseguimento.

Proteste al Quartiere Corvetto

La morte di Ramy ha scatenato tensioni e disordini nel quartiere Corvetto di Milano, dove si sono verificati scontri tra manifestanti e forze dell'ordine. Il giorno successivo all'incidente, circa 70 persone si sono radunate in via dei Cinquecento per protestare, issando striscioni con scritte come "Verità per Ramy" e "Non condannate un innocente". La manifestazione è degenerata in episodi di violenza, con il lancio di bottiglie, petardi e il danneggiamento di un autobus e di una pensilina Atm. La polizia è intervenuta, utilizzando lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Nonostante la tensione, fortunatamente non sono stati registrati feriti.

Arresto di un 21enne

Nella serata di ieri, un 21enne del Montenegro è stato arrestato dopo aver preso parte ai disordini. L'uomo, che ha precedenti penali e risulta irregolare in Italia, è stato accusato di vari reati tra cui devastazione, resistenza a pubblico ufficiale, incendio, e getto pericoloso di cose. Il ragazzo, residente nel quartiere San Siro, è stato individuato tramite un video che lo mostrava come uno dei manifestanti più attivi e violenti durante gli scontri. Il suo telefono è stato sequestrato, e ora si trova nel carcere di San Vittore in attesa di convalida dell'arresto.

Le Indagini sul 21enne Arrestato

Il pm di Milano Paolo Filippini ha chiesto la convalida dell'arresto del 21enne, sottolineando le aggravanti contestate. In particolare, l'indagine ha messo in evidenza che il ragazzo ha agito insieme a un gruppo di oltre dieci persone, con il volto coperto, utilizzando bottiglie, petardi e altri oggetti come armi durante la notte di tensione. Il 21enne, privo di passaporto e con il permesso di soggiorno scaduto, dovrà comparire davanti al giudice per l'interrogatorio, durante il quale si deciderà se confermare la custodia cautelare in carcere.

Le forze dell'ordine continuano a indagare per identificare gli altri partecipanti ai disordini e stabilire eventuali ulteriori responsabilità. Nel frattempo, il quartiere Corvetto e la città di Milano continuano a vivere il dolore e la tensione provocati dalla morte di Ramy Elgaml, con la speranza che le indagini possano fare chiarezza sulla vicenda e portare giustizia.

L'ultimo saluto a Carmine Daniele, fratello di Pino: l'addio a "O Giò"
Sciopero 29 novembre, Salvini: «Più di uno sciopero al giorno in due anni di governo»