"Politici bast***i". Saviano 'condannato' per offese al premier Meloni: "Sentenza pericolosa"
Lo scrittore casertano Roberto Saviano è stato condannato a una multa di 1000 euro per diffamazione nei confronti del presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Nel corso di una trasmissione televisiva Saviano, sul tema migranti, aveva definito alcuni politici "bastardi". Tra essi anche la leader di Fratelli d'Italia, oggi Presidente del Consiglio, Meloni. Davanti al giudice monocratico di Roma, con lo scrittore in aula e alcune decine di persone presenti a suo sostegno, la Procura, con il pm Pietro Polidori, aveva chiesto una pena pecuniaria di 10mila euro. La parte civile ne aveva chiesti 75mila.
Il giudice ha riconosciuto le attenuanti generiche tra le quali l’aver agito “per motivi di particolare valore morale”, dichiarando la sospensione della pena e la non menzione nel casellario giudiziario. La difesa di Saviano, con l’avvocato Antonio Nobile, ha annunciato ricorso in Appello contro la sentenza.
Saviano: "Politici bast***i"
Nel 2020, aveva definito 'bastardi' i politici che avevano messo in dubbio la necessità di salvare vite in mare - commenta Saviano in un lungo post sui social - Meloni mi ha portato a processo e ieri c’è stata la sentenza di primo grado. Taxi del mare, blocchi navali, sostituzione etnica, invasione: il processo è servito per stabilire che queste infamie, pronunciate in oltre 10 anni di propaganda sulla pelle dei migranti, vanno attribuite a Giorgia Meloni, la Presidente del Consiglio della Repubblica Italiana. Lei ha introdotto tutto questo ciarpame nel dibattito pubblico, diffondendo paura.
Una assoluzione sarebbe stata importante per tutti coloro che la propaganda di Meloni ha disumanizzato e criminalizzato per orrendo calcolo politico - prosegue Saviano - Ma sapevo che in questa Italia la mia assoluzione non sarebbe mai stata possibile. E vedrete come, nei prossimi processi in cui mi hanno trascinato, ci sarà la stessa pressione politica comunicativa: il governo continuerà a intimidire per sua diretta via o per via dei suoi fiancheggiatori.
Resta la soddisfazione - prosegue Saviano - di aver pronunciato parole che hanno messo talmente tanta paura alla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da chiedere a un tribunale di punirmi. Ma io rivendico quello che ho detto fino all’ultima virgola, al contrario di Giorgia Meloni che oggi si vergogna delle sue stesse parole al punto da portare in tribunale chi gliele rammenta. E fa bene. Perché, insieme alle bande con cui governa, ha reso il nostro paese un posto peggiore. Per tutti. Anche per chi crede che tutte queste infamie non lo riguardino.
L'intimidazione
Questa sentenza è pericolosa perché reca traccia di una intimidazione e suggerisce a chi fa il mio lavoro di osservare un religioso silenzio per tutelare i propri progetti... La Rai cancella Insider come monito per tutti.
Pericolosa perché suggerisce che, a chi chiama taxi del mare le missioni umanitarie, a chi vorrebbe affondare navi e arrestate equipaggi, a chi parla di invasione e sostituzione etnica si può dare al più dello stupido. È pericolosa perché sembra innocua, finanche a me favorevole, ma non tiene conto delle sofferenze causate a migliaia di persone. È una sentenza pericolosa pronunciata in un paese pericolosamente esposto all’odio. Quanto più è grande la menzogna e il potere che la pronuncia, tanto più deve essere alto il grido che la contrasta. Questo ho fatto, questo faccio, questo farò, conclude Saviano.