Accogliendo l'offerta vincolante presentata dal fondo statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co. L.P. (KKR), il Consiglio di Amministrazione di TIM ha dato il suo consenso all'acquisizione dell'azienda NetCo, che gestisce principalmente tutte le infrastrutture di rete della compagnia telefonica italiana leader a livello nazionale nel settore delle telecomunicazioni.

Il Governo Italiano ha partecipato alla trattativa durante l'estate impiegando anche il Golden Power, cioè i poteri speciali che possono essere attivati dallo Stato per intervenire in una negoziazione avente rilevanza nazionale al fine di porvi termine o stabilire delle specifiche condizioni volte a garantirne la prosecuzione.

Attraverso l'impiego del Golden Power, durante il mese di agosto, è stata posta come prerequisito per la prosecuzione della trattativa tra TIM e KKR la permanenza del Ministero dell'Economia come socio minoritario all'interno di NetCo. Su proposta del ministro Giancarlo Giorgetti, il Consiglio dei Ministri ha approvato il 29 agosto 2023 un decreto legge con l'obiettivo di garantire le risorse finanziarie necessarie affinché il MEF possa partecipare all'operazione NetCo e acquistare una quota che rappresenti circa il 20% dell'investimento totale stimato intorno ai due miliardi di euro.

Le parole di Labriola

L'AD di TIM, Pietro Labriola, afferma che la cessione di NetCo è irrevocabile, e solo un'azione legale da parte di Vivendi potrebbe fermarla. Durante una conference call con gli analisti, Labriola sottolinea che solo un tribunale potrebbe bloccare il processo di vendita attraverso un'ingiunzione.

La complessa operazione prevede lo scorporo della rete, creando una nuova TIM concentrata esclusivamente sui servizi consumer fissi e mobili, oltre alla fornitura di servizi TLC alle imprese. Labriola presenta i risultati trimestrali e spiega che TIM incasserà 18,5 miliardi da KKR, di cui 14 saranno destinati a ridurre il debito attuale di TIM di circa 20 miliardi. La nuova TIM manterrà un debito residuo di 6,4 miliardi, con liquidità sufficiente per coprire le scadenze fino al 2029.

Labriola sottolinea che se si verificherà l'aggregazione con Open Fiber, con eventuali correzioni Antitrust, TIM riceverà ulteriori 2,5 miliardi di euro. Tuttavia, Sparkle rimane al di fuori della cessione, e KKR ha presentato un'offerta che potrebbe essere migliorata entro il 5 dicembre, con l'obiettivo di ricavare almeno 800 milioni per abbattere il debito.

La nuova società della rete sarà controllata da KKR, con una partecipazione del 30-35% del governo italiano tramite il fondo F2i e CDP, mantenendo un forte potere decisionale grazie al Golden Power.

La Sfida Legale di Vivendi e l'Incognita Occupazionale

Secondo Labriola, l'unica possibilità di fermare la vendita di NetCo e la ristrutturazione di TIM è se Vivendi, l'azionista principale con il 23.7%, intraprende un'azione legale. Agostino Nuzzolo, direttore legale di TIM, ha dichiarato che al momento non ci sono prove di una denuncia legale presentata da Vivendi per sospendere l'operazione. Ciò non toglie però la possibilità che Vivendi decida in seguito di avviare una causa presso un tribunale milanese.

La questione riguardante l'occupazione rimane aperta, con oltre 39mila dipendenti coinvolti. Anche se si dice "felice di aver riportato TIM ad essere competitiva", Labriola non riesce a dissipare lo scetticismo del mercato. Entro l'estate, secondo le previsioni di Labriola, si prevede che l'operazione si concluda.

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