andrea dalmastro

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro è tornato a parlare del caso di Alfredo Cospito, l'anarchico condannato al 41 bis, durante la trasmissione Dritto e Rovescio su Rete 4. Durante l’intervista con il conduttore Paolo Del Debbio, Delmastro ha difeso con fermezza la sua posizione, ribadendo il proprio sostegno al carcere duro e all’ergastolo ostativo.

"Sono fiero di aver difeso il 41 bis dall'attacco del terrorismo politico di Cospito", ha dichiarato il sottosegretario, sottolineando l’importanza di mantenere in vigore misure severe nei confronti di soggetti considerati altamente pericolosi per la sicurezza dello Stato.

La difesa di Delmastro: "La democrazia è trasparenza"

Durante il confronto, Del Debbio ha chiesto se, con il senno di poi, Delmastro rifarebbe tutto nello stesso modo. "La democrazia è trasparenza e discussione pubblica", ha risposto il deputato di Fratelli d'Italia, spiegando che alcuni atti sono soggetti a classificazioni di segretezza, mentre altri, come quelli utilizzati da lui, non lo sono.

Delmastro ha poi chiarito un passaggio fondamentale: "C'era scritto 'limitata divulgazione', ma non segretezza. Ho utilizzato quei documenti per informare gli italiani su chi stava cercando di far crollare il 41 bis, su chi fosse veramente Cospito e sui mafiosi e camorristi che volevano abolire quell'articolo".

La polemica sulla gestione del caso

Il caso Cospito ha acceso un dibattito politico e mediatico senza precedenti. L'anarchico, condannato per atti terroristici, è stato al centro di una lunga controversia legata al regime di carcere duro. Per alcuni, la sua detenzione al 41 bis è eccessiva, mentre per altri, tra cui Delmastro, è una misura necessaria per evitare che possa continuare a comunicare con gruppi estremisti.

L’argomento è stato al centro di scontri politici, con esponenti della sinistra e associazioni per i diritti umani che hanno criticato la rigidità della detenzione. Tuttavia, Delmastro ha ribadito: "Trovo onorevole difendere il carcere duro e l'ergastolo ostativo contro chi rappresenta una minaccia per la nostra società".

Le implicazioni politiche e la posizione del governo

La difesa del 41 bis è stata una delle battaglie principali del governo Meloni, che ha più volte ribadito la necessità di misure severe contro terrorismo e criminalità organizzata. La stessa presidente del Consiglio ha dichiarato in passato di non voler cedere a pressioni per allentare le restrizioni sui detenuti più pericolosi.

Delmastro, in prima linea in questa battaglia, ha difeso il proprio operato e ha chiarito che non intende arretrare di fronte alle critiche. "Difendere la sicurezza dei cittadini è una priorità e continuerò a farlo", ha concluso. 

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