Vicende come quella dei due egiziani arrestati a Milano per terrorismo e accusati di essere attivisti dell'Isis "non sono casi isolati", afferma il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi. Egli spiega che le forze di intelligence e di polizia sono periodicamente e ciclicamente impegnate nell'attenzione di casi simili. Diversi individui sono tenuti sotto osservazione in modo adeguato.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sottolinea che "i germi dell'odio alimentano minacce terroristiche". Egli aggiunge che i prefetti rappresentano la legalità e l'interesse dei cittadini verso la protezione dei diritti fondamentali, i quali sono sempre garantiti secondo i principi sanciti dalla Costituzione. Nel contesto attuale, i compiti dei prefetti sono particolarmente impegnativi a causa della diffusione di ideologie violente e odiose, sia a livello internazionale che interno, che alimentano minacce anche di natura terroristica e comportamenti che attaccano la libertà dei cittadini.

Il ministro Piantedosi afferma che finora non è emersa un'organizzazione terroristica vera e propria in Italia che coordina tali attività. I soggetti coinvolti hanno principalmente collegamenti tramite reti con organizzazioni nei loro paesi di provenienza.

Si presta particolare attenzione ai cosiddetti "lupi solitari" e al rischio di emulazione. Al momento, nel sistema di intelligence e di prevenzione non esistono possibilità immediate di eventi legati in modo strutturato a organizzazioni terroristiche internazionali. Tuttavia, il ministro sottolinea la necessità di mantenere alta l'attenzione, come dimostrato dagli ultimi episodi in Francia e Belgio, in cui la minaccia è talvolta indefinita e si manifesta attraverso individui che agiscono da soli o imitando attacchi precedenti. Il sistema di polizia e intelligence italiano ha dimostrato di essere in grado di individuare tali fenomeni sin dalle prime fasi.

Il ministro fornisce anche alcuni dati riguardanti la sicurezza nazionale. Su un totale di 28.000 obiettivi sensibili, 286 sono classificati come di massima sensibilità. Quindi sono soggetti a sorveglianza continua, talvolta anche con l'impiego di operatori dell'esercito. Non tutti gli obiettivi presentano vulnerabilità tali da richiedere una sorveglianza costante. Ma esiste un sistema di controllo articolato che si adatta alle circostanze, utilizzando formule dinamiche e occasionali.

Il ministro dell'Interno parla anche della questione del Mediterraneo. Ha affermato che le caratteristiche della rotta del Mediterraneo centrale rendono problematica l'idea di un blocco navale. Questo a meno che non ci sia una condivisione con il paese di partenza dei flussi migratori. L'Italia ha promosso una nuova missione navale nel Mediterraneo, con caratteristiche diverse rispetto al passato, al fine di contrastare l'immigrazione irregolare. Questa proposta è oggetto di discussione a livello europeo, come suggerito da Von Der Leyen.

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