De Luca mette il bavaglio ai medici, il sindaco di Napoli attacca di nuovo: "Non c'è nulla di più indegno di quel provvedimento"
''L'inibizione ha un mandante politico molto preciso e credo che sia inaudito. Forse nemmeno nella Romania di Ceausescu si poteva ipotizzare nulla di piu' indegno''. Lo ha detto il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, a Radio Crc in relazione al provvedimento con cui soltanto l'Unita' di crisi regionale e' demandata a fornire i dati epidemiologici.
''Io ho sempre detto alcune cose che non mi convincevano sulla politica sanitaria di de Luca - ha aggiunto - ed evidentemente adesso sta venendo fuori la verita' che fa male soprattutto per chi ha costruito un consenso politico sulla pandemia.
Un simile provvedimento e' grave in generale e lo e' soprattutto di questi tempi che perche' se si vieta ai direttori di presidi ospedalieri, ai medici, agli infettivologi di parlare e poi a parlare sono quelli che ho ascoltato l'altro giorni in Comitato per l'Ordine e la sicurezza che si meravigliano del fatto che non arrivava l'Asl per tracciare i contatti dei positivi, allora ci dobbiamo affidare al segno della croce'', ha concluso. (ANSA)
De “Basta lanciafiamme, pensi all’inefficienza sanitaria”
”Per nascondere l’inconcludenza sanitaria, ormai conclamata, DE Luca dà risposte prive di buon senso. L’ho chiamata ‘operazione Pulcinella’ perché è colui che strappa la maschera al potere. Negli ultimi giorni siamo tornati allo sceriffo e al lanciafiamme. In questi mesi in cui sono arrivati i soldi e i poteri speciali, forse si poteva fare qualcosa di più a livello sanitario.
Parlo di più posti letti, ospedali più attrezzati, più tamponi, ricordo che siamo tra le regioni d’Italia che fa il minor numero di tamponi. Pensate che il sindaco di Napoli non ha i dati sui contagi, non ha una mappatura epidemiologica”.
Lo ha detto all’Adnkronos il sindaco di Napoli Luigi de Magistris. ”Il quadro sanitario è più o meno quello di febbraio e la risposta di DE Luca è la stessa del periodo del lockdown, per nascondere l’inefficienza di un sistema sanitario pubblico.
Al di là del merito straordinario di medici e infermieri, avevamo cominciato il lockdown con 334 posti di intensiva per tutte le patologie rispetto ai 6 milioni di abitanti della Campania, adesso siamo intorno a 500 mentre dovrebbero essere almeno 1500 in base alle circolari nazionali di sanità pubblica.
In questi anni abbiamo visto chiudere gli ospedali e i pronto soccorso, ridurre la sanità pubblica sul lastrico. Ripreso il lanciafiamme, DE Luca mette in piedi ordinanze punitive nei confronti dei cittadini.
Chiudere alle 23 una pizzeria, non c’entra niente con la movida. Sta facendo solo una attività muscolare. Adesso basta, a distanza di otto mesi non è più consentito questo livello di politica, queste ordinanze senza buon senso. A un presidente di Regione, diventato tale con il 70% grazie al Covid, adesso gli si chiede una risposta diversa in termini sanitari”. (Adnkronos)
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