Aurora Napolitano travolta e uccisa dalla mamma in auto, l'ira del padre: "Voglio giustizia"
Una terribile tragedia ha colpito una famiglia nel Napoltano, con la morte atroce della piccola Aurora Napolitano, di soli 6 anni, travolta e uccisa dalla vettura guidata dalla madre, Rosa Palma, mentre si trovava all'esterno del veicolo, sul marciapiede di un parcheggio a Casalnuovo.
La madre, priva di patente, era alla guida dell'auto del conoscente, un'Audi A3 duemila turbodiesel. In base alle indagini, sembra che Palma volesse provare a guidare la vettura da sola, per cui sia l'uomo che la bambina sarebbero scesi dalla macchina per permetterle di esercitarsi alla guida.
Tuttavia, quando Palma ha avviato la vettura, ha involontariamente colpito la figlia in retromarcia, causandone la morte quasi immediata. Il suo conoscente invece ha riportato una ferita non grave alla testa.
Il padre di Aurora Napolitano: "Voglio giustizia"
Il padre della bambina, Marco Napolitano, ha dato mandato ai suoi legali di costituirsi parte civile al processo contro Rosa Palma, sua compagna, che ora è indagata dalla procura di Nola per omicidio colposo.
I legali di Napolitano intendono denunciare la Palma per tutti i reati che le contesta il pubblico ministero. Vogliono inoltre accertare se l'uomo che si trovava con la donna a Casalnuovo sia responsabile in concorso della tragica morte di Aurora.
Il giorno della tragedia
La morte di Aurora ha suscitato grande commozione e cordoglio in tutta la comunità di Ponticelli, dove la famiglia viveva. Il padre della bambina, Marco Napolitano, è stato avvertito telefonicamente mentre lavorava in una falegnameria di Avellino, ed è accorso immediatamente sul luogo della tragedia.
I suoi legali hanno annunciato che Marco intenderebbe anche denunciare la compagna, poiché sembra che il loro legame sia giunto alla fine.
La salma di Aurora è stata sottoposta ad autopsia nell'obitorio del secondo Policlinico di Napoli, e si prevede che possa essere liberata entro oggi. I funerali si terranno domani o dopodomani nella basilica di Santa Maria della Neve, a Ponticelli.
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