Tragedia a Spoleto: muore a 47 anni per una puntura di ape
L’uomo arrivato in Pronto soccorso in arresto cardiaco, inutili i tentativi di rianimarlo compiuti per oltre un’ora

Un drammatico incidente ha colpito la comunità di Spoleto nel primo pomeriggio di venerdì, quando un uomo di 47 anni ha perso la vita a causa di una puntura di ape. L'uomo, residente in città e titolare di un'azienda agricola, si trovava in campagna per compiere un intervento sulle proprie arnie. Nonostante indossasse sia la tuta protettiva che lo scafandro, l'insetto è riuscito a infilarsi tra i due strati, pungendolo al collo.
L'immediata reazione e il tentativo di soccorso
Dopo la puntura, il 47enne ha rapidamente assunto cortisone e antistaminico nel tentativo di contrastare la reazione allergica. Tuttavia, come confermato dai medici del Pronto soccorso, questi farmaci non sono efficaci in caso di shock anafilattico, a differenza della "penna" di adrenalina termostabile, unico rimedio salvavita in questi casi.
Resosi conto della gravità della situazione, l'uomo ha chiesto a chi era con lui di accompagnarlo urgentemente al Pronto soccorso. Durante il tragitto, le sue condizioni sono peggiorate rapidamente, rendendo necessario l'intervento del 118.
L'arrivo in ospedale e i tentativi disperati di rianimazione
All'arrivo al Pronto soccorso di Spoleto, l’uomo era già in stato di incoscienza. Ad attenderlo c’era un’equipe medica guidata dal primario Chiara Busti, che aveva già predisposto una siringa carica di adrenalina, somministrata immediatamente mentre il paziente era ancora in auto.
Il 47enne è stato trasferito d'urgenza nella Sala rossa, dove il rianimatore e il cardiologo hanno tentato ogni possibile manovra per salvarlo. La rianimazione è proseguita per oltre 70 minuti, durante i quali è stato allertato anche l’elisoccorso per un eventuale trasferimento in un altro presidio ospedaliero, dove sarebbe stato possibile effettuare la procedura ECMO, estrema risorsa per i casi critici. Tuttavia, all’arrivo dell’elicottero, i parametri vitali del paziente erano ormai incompatibili con il trattamento.
L'importanza della prevenzione: il monito degli esperti
Dalle ricostruzioni mediche è emerso che il 47enne, anni prima, aveva già subito uno shock anafilattico in seguito alla puntura di un insetto. Proprio per questo motivo si era sottoposto a un percorso di desensibilizzazione, al termine del quale gli era stata fornita una "penna" di adrenalina termostabile da utilizzare in caso di emergenza. Purtroppo, il giorno dell’incidente, non aveva con sé il farmaco salvavita.
Il primario Chiara Busti ha sottolineato l'importanza cruciale per i soggetti allergici non solo di essere istruiti sull'uso della penna di adrenalina, ma anche di portarla sempre con sé. In situazioni di shock anafilattico, questo dispositivo rappresenta l'unico strumento realmente efficace per salvare la vita del paziente.
Una tragedia che lascia il segno
La morte del 47enne ha sconvolto la comunità di Spoleto e ha acceso i riflettori sulla necessità di una maggiore consapevolezza sui rischi legati alle reazioni anafilattiche. La sua storia rappresenta un monito affinché chiunque sia a rischio possa essere adeguatamente preparato a fronteggiare situazioni di emergenza simili.