Dopo aver ucciso Chiara Gualzetti, il sedicenne reo confesso aveva scritto ad un’amica raccontandole quanto aveva fatto.
E l’amica, sconcertata, non capiva di cosa stesse parlando. Solo dopo, quando ha saputo della scomparsa della giovane - poi trovata morta in un bosco - ha raccontato tutto prima ai genitori, poi i carabinieri.
''Questa è depressa - scriveva il giovane - L’ho fatto, me l’ha detto lui. Lei mi urtava i nervi''. Il “lui” in questione era il demone che il giovane sostiene di sentire nella sua testa.
Omicidio Chiara Gualzetti, i messaggi rinvenuto sul telefono dell'amica
Questa presenza misteriosa di cui parla il giovane e che lo avrebbe condotto ad attuare la dinamica violenta nei confronti della ragazza, sarebbe, dice il ragazzo, il mandante dell'omicidio.
Una storia davvero raccapricciante, soprattutto considerando gli ultimi nuovi aggiornamenti. Questi provengono dall'amica del ragazzo, alla quale l'omicida avrebbe mandato dei messaggi subito dopo il cruento avvenimento.
In particolare, ad attirare l'attenzione degli inquirenti sono stati sopratutto i messaggi audio rinvenuti del cellulare di lei. L'amica del 16enne, la quale ha messo tutto nelle mani della polizia per le indagini.
E ancora, in alcuni vocali mandati alla stessa ragazza: ''L’ho presa a calci in testa, mi sa che mi sono rotto un piede.
Ho fatto delle foto». Messaggi inviati domenica mattina dopo le 10, poche ore dopo l’omicidio cruento su cui continuano senza tregua le indagini della polizia per rischiarare ancora di più l'orrenda dinamica.
Ma ad incrementare ancora di più lo sgomento dinanzi alla faccenda, è il fatto che il gesto parrebbe esser stato premeditato da tempo nella mente del killer, come dimostrano altri messaggi precedenti.
Già qualche giorno prima, in altri messaggi, il giovane aveva descritto le sue intenzioni: «Domenica farò fuori una ragazza, già stavo per perdere il controllo, allora ho dovuto fare un patto con lui e almeno ho un po’ colmato la sua sete».
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